Economia & Lobby

L’Ocse taglia le stime sulla crescita italiana (+ 0,7% nel 2025). Dalle spese per armi spinta al Pil ma anche alle tasse

La Germania dovrebbe superare la fase recessiva con un incremento del Pil dello 0,4% quest'anno edell'1,1% nel 2026. Per la Francia sono indicati un + 0,8% e + 1%, per la Spagna + 2,6% e + 2,1%. L'Ocse si attende un rallentamento dell'economia russa, dal + 4,1% del 2024 al + 1,3% del 2025 e al + 0,9% del 2026.  Messico verso la recessione con i dazi di Trump

L’Ocse ha abbassato le stime sulla crescita economica italiana, allineandole a quelle del Fondo monetario internazionale . Nel 2025 il Pil è visto in aumento dello 0,7% (era lo 0,9% nelle stime diffuse lo scorso dicembre), nel 2026 l’asticella è fissata allo 0,9% (dall’1,2% precedente). La revisione è contenuta nelle Prospettive economiche intermedie dell’Ocse presentate […]

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L’Ocse ha abbassato le stime sulla crescita economica italiana, allineandole a quelle del Fondo monetario internazionale . Nel 2025 il Pil è visto in aumento dello 0,7% (era lo 0,9% nelle stime diffuse lo scorso dicembre), nel 2026 l’asticella è fissata allo 0,9% (dall’1,2% precedente). La revisione è contenuta nelle Prospettive economiche intermedie dell’Ocse presentate a Parigi.

La riduzione dei dati italiani avviene nel quadro della previsione di un generalizzato rallentamento economico, causato dalle guerre commerciali e dall’incretezza geopolitiche che influenza negativamente investimenti e spesa delle famiglie. La crescita globale scenderà “dal 3,2% nel 2024, al 3,1% nel 2025 e al 3% nel 2026”. Secondo l’Ocse la “crescita annuale del Pil negli Stati Uniti rallenterà rispetto al suo forte ritmo recente, attestandosi al 2,2% nel 2025 e all’1,6% nel 2026″.

Le tariffe punitive annunciate dall’amministrazione Trump peseranno, oltre che sugli stessi Usa, anche su Messico e Canada. Riguardo al Canada, la crescita e’ prevista ora in rallentamento dall’1,5% nel 2024 allo 0,7% sia nel 2025 che nel 2026, con un taglio dell’1,3% rispetto all’espansione del 2% attesa in precedenza per entrambi gli anni. Ancora piu’ grave la situazione per quanto concerne il Messico. L’Ocse prevede che l’economia del paese vivra’ una recessione, con una produzione in calo dell’1,3% nel 2025 e dello 0,6% nel 2026.

Il Pil dell’area dell’euro “sarà dell’1% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026”. La Germania dovrebbe superare la fase recessiva con un incremento del Pil dello 0,4% quest’anno edell’1,1% nel 2026. Per la Francia sono indicati un + 0,8% e + 1%, per la Spagna + 2,6% e + 2,1%. L’Ocse si attende un rallentamento dell‘economia russa, dal + 4,1% del 2024 al + 1,3% del 2025 e al + 0,9% del 2026.

Si prevede poi che la crescita in Cina “rallenterà dal 4,8% di quest’anno al 4,4% nel 2026”. Quanto all’inflazione, sottolinea l’Ocse, “sarà più alta di quanto previsto in precedenza, sebbene ancora contenuta, con l’indebolimento della crescita economica”.

Sui piani di riarmo a cui lavorano gli stati europei, l’Ocse sottolinea che “Una maggiore spesa pubblica per la difesa potrebbe sostenere la crescita nel breve termine, ma potenzialmente aumentare la pressione fiscale nel lungo termine”. L’Organizzazione dei paesi economicamente avanzati si appella alle Banche centrali affinché restino “vigili dinanzi all’elevata incertezza e il potenziale aumento dei costi commerciali che fa aumentare le pressioni sui salari e sui prezzi”.

Se le stime sull’inflazione verranno confermate e le tensioni commerciali non cresceranno ulteriormente, prosegue l’Ocse, il taglio dei “tassi di interesse dovrebbe continuare nelle economie in cui si prevede una moderazione dell’inflazione di base o che rimanga contenuta”. L’organizzazione sottolinea inoltre la necessità di “una disciplina di bilancio per garantire la sostenibilità del debito, mantenere la capacità dei governi di reagire a shock futuri e adattarsi alle pressioni di spesa attuali e future”.