Nel procedimento della Procura di Roma per traffico di influenze su Luca Di Donna e altri, relativo alle consulenze avute da una società di test anti-covid (archiviato dai pm anche per le modifiche pro-indagati della Riforma Nordio) ora trasmesso alla Commissione di inchiesta parlamentare sulla gestione dell’emergenza Covid, sono state intercettate anche alcune conversazioni dell’avvocato Di Donna con Claudio Lotito. Il presidente della Lazio, eletto nel 2022 senatore di Forza Italia, è stato ascoltato al telefono passivamente nel 2021 dai Carabinieri mentre intercettavano l’avvocato Di Donna, che stava seguendo alcune pratiche legali per lui.
Lotito e il seggio al Senato – Lotito chiedeva a Di Donna di intervenire nei confronti di una terza persona che non veniva indicata per nome e Di Donna sbrigativamente cercava di chiudere il discorso con il presidente della Lazio. Probabilmente – da quel che Il Fatto ha ricostruito – si allude in quelle telefonate a Giuseppe Conte, ignaro di tutto. Queste conversazioni sono state ritenute irrilevanti e gli avvocati degli indagati hanno potuto soltanto ascoltarle, senza prenderne copia.
Il contesto è noto: Lotito aveva presentato ricorso contro l’elezione del senatore Vincenzo Carbone (eletto con FI, stesso partito di Lotito, ma passato a IV) motivato con un errore di calcolo di voti. Il 24 settembre 2020 il ricorso era stato accolto dalla Giunta delle elezioni delle immunità parlamentari del Senato e il presidente della Lazio sperava di poter entrare con il voto dell’aula a Palazzo Madama. Probabilmente Lotito chiedeva all’avvocato Di Donna di parlare della sua posizione in bilico con Conte, per il suo ruolo nel M5S, gruppo decisivo per gli equilibri parlamentari. Il tentativo comunque non è andato in porto perché non risultano agli atti contatti tra Conte e Di Donna e alla fine una cosa è certa: Lotito non è mai diventato senatore nella scorsa legislatura perché il M5S ha sempre votato contro. Il presidente della Lazio è diventato senatore solo dopo le elezioni del 2022.
Dall’indagine su Di Donna è nata la mega-indagine su Federico Tedeschini dalla quale è gemmato pure un un filone nel quale i due avvocati sono stati indagati insieme nel 2021-2022. Qui ci sono state altre due richieste di archiviazione dei pm, oltre quella sopra citata per il traffico di influenze sui test del covid, però stavolta nel merito (non per la riforma Nordio) entrambe accolte dal Gip. Le due richieste inedite riguardano la stessa vicenda: la vendita di Piaggio Aerospace in amministrazione straordinaria.
Piaggio Aerospace, tre indagini per tre archiviazioni – La società aeronautica era finita sotto il controllo del Ministero dello Sviluppo Economico a seguito della crisi. A dicembre del 2018 il dicastero scelse l’avvocato Vincenzo Nicastro come Amministratore Straordinario. L’organo è stato poi allargato nel 2023 dal Ministro Adolfo Urso con altri due commissari. Di Donna è stato inizialmente indagato con l’allora commissario Nicastro addirittura per corruzione. I pm avevano sentito alcune conversazioni nelle quali gli indagati parlavano di un certo Vincenzo interessato all’operazione. A un ascolto più attento si è capito che non era Nicastro ma un ex banchiere. Così tutti gli indagati (Di Donna, Tedeschini, il commissario Vincenzo Nicastro, l’imprenditore Eric Andreasson, più altri tre soggetti) sono stati archiviati dal Gip su richiesta dei pm Michele Prestipino, Gennaro Varone e Fabrizio Tucci del 15 ottobre 2021.
La Procura ha poi riaperto l’indagine per turbativa di gara contro i soliti Andreasson, Di Donna e Tedeschini più altri. Anche qui c’è stata richiesta di archiviazione accolta dal Gip il 3 ottobre 2022. Nella richiesta è citata una mail nella quale l’imprenditore svedese titolare della società Eliff GMBH, Andreas Andreasson, mostra interesse per tre partite importanti nella finanza italiana. Scrivono i pm : “Il giorno 23 agosto 2021 l’avv. Luca Di Donna riceve sulla propria casella di posta elettronica, una mail (…) con la quale il mittente, Stefano Dotto, gli inoltra una mail a sua volta ricevuta da tale ‘Eric’, rispondente all’account di posta elettronica ‘ELIFF’. Nella email in questione, si fa riferimento ad almeno tre operazioni finanziarie: una riguardante la Banca Monte dei Paschi di Siena, una seconda relativa ad una Banca di San Marino e la terza relativa a Piaggio Aerospace”. Fin qui nulla di male.
La Procura inizialmente aveva messo nel mirino un altro passaggio della mail di Andreasson così tradotta dai Carabinieri: “Il mio nome rimarrà discreto quanto possibile dietro la Lux Vehicle, altrimenti le autorità e le Banche coinvolte scopriranno che sono il beneficiario finale ma non sarà facile tracciarlo”. In realtà – come notato dagli indagati – la parola inglese usata (“although”) in quel contesto sarebbe stata tradotta meglio in “sebbene”. Il senso corretto della missiva, sostituendo ‘sebbene’ ad ‘altrimenti’, così diventa un altro: Andreasson voleva sì rendere difficile ai comuni mortali trovare il suo nome all’origine della catena societaria estera. Però non voleva rendere impossibile la tracciabilità alle autorità.
Comunque, a prescindere da questo ‘lost in translation’ alla fine i pm archiviano anche la seconda inchiesta per turbativa perché “il quadro probatorio non può ritenersi idoneo ad un efficace e proficuo esercizio dell’azione penale”. E poi “successivamente è emerso che l’Andreasson non ha depositato i fondi necessari e previsti per la partecipazione alla vecchia procedura ed il Commissario straordinario ha pubblicato il 19 gennaio 2022 una nuova manifestazione di interesse (dunque una nuova procedura pubblicistica); alla luce di quanto sopra, il quadro probatorio non può ritenersi idoneo ad un efficace e proficuo esercizio dell’azione penale”.
Al Fatto risulta che poi sia stato iscritto addirittura un ulteriore fascicolo su questa storia. Anche questo archiviato. Tre indagini e tre archiviazioni. Alla fine Piaggio Aerospace l’ha comprata – tra le proteste dei greci – Selcuk Bayraktar, genero del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. I commissari del Mise non hanno trovato nessun player italiano disposto a salvarla. L’epilogo di questa storia fotografa bene la crisi industriale, politica e forse anche giudiziaria del nostro paese.
Cronaca
Inchieste Covid e Piaggio Aerospace, Roma archivia tutti: l’azienda finisce in Turchia. E spuntano le telefonate (irrilevanti) di Lotito
Dopo le puntate sulle manovre attorno all’Agcom, il sistema Tedeschini e le Zone economiche speciali, raccontiamo i retroscena di altre indagini che non sono approdate in giudizio: come il caso Piaggio Aerospace, l'azienda rilevata dal genero di Erdogan
Nel procedimento della Procura di Roma per traffico di influenze su Luca Di Donna e altri, relativo alle consulenze avute da una società di test anti-covid (archiviato dai pm anche per le modifiche pro-indagati della Riforma Nordio) ora trasmesso alla Commissione di inchiesta parlamentare sulla gestione dell’emergenza Covid, sono state intercettate anche alcune conversazioni dell’avvocato Di Donna con Claudio Lotito. Il presidente della Lazio, eletto nel 2022 senatore di Forza Italia, è stato ascoltato al telefono passivamente nel 2021 dai Carabinieri mentre intercettavano l’avvocato Di Donna, che stava seguendo alcune pratiche legali per lui.
Lotito e il seggio al Senato – Lotito chiedeva a Di Donna di intervenire nei confronti di una terza persona che non veniva indicata per nome e Di Donna sbrigativamente cercava di chiudere il discorso con il presidente della Lazio. Probabilmente – da quel che Il Fatto ha ricostruito – si allude in quelle telefonate a Giuseppe Conte, ignaro di tutto. Queste conversazioni sono state ritenute irrilevanti e gli avvocati degli indagati hanno potuto soltanto ascoltarle, senza prenderne copia.
Il contesto è noto: Lotito aveva presentato ricorso contro l’elezione del senatore Vincenzo Carbone (eletto con FI, stesso partito di Lotito, ma passato a IV) motivato con un errore di calcolo di voti. Il 24 settembre 2020 il ricorso era stato accolto dalla Giunta delle elezioni delle immunità parlamentari del Senato e il presidente della Lazio sperava di poter entrare con il voto dell’aula a Palazzo Madama. Probabilmente Lotito chiedeva all’avvocato Di Donna di parlare della sua posizione in bilico con Conte, per il suo ruolo nel M5S, gruppo decisivo per gli equilibri parlamentari. Il tentativo comunque non è andato in porto perché non risultano agli atti contatti tra Conte e Di Donna e alla fine una cosa è certa: Lotito non è mai diventato senatore nella scorsa legislatura perché il M5S ha sempre votato contro. Il presidente della Lazio è diventato senatore solo dopo le elezioni del 2022.
Dall’indagine su Di Donna è nata la mega-indagine su Federico Tedeschini dalla quale è gemmato pure un un filone nel quale i due avvocati sono stati indagati insieme nel 2021-2022. Qui ci sono state altre due richieste di archiviazione dei pm, oltre quella sopra citata per il traffico di influenze sui test del covid, però stavolta nel merito (non per la riforma Nordio) entrambe accolte dal Gip. Le due richieste inedite riguardano la stessa vicenda: la vendita di Piaggio Aerospace in amministrazione straordinaria.
Piaggio Aerospace, tre indagini per tre archiviazioni – La società aeronautica era finita sotto il controllo del Ministero dello Sviluppo Economico a seguito della crisi. A dicembre del 2018 il dicastero scelse l’avvocato Vincenzo Nicastro come Amministratore Straordinario. L’organo è stato poi allargato nel 2023 dal Ministro Adolfo Urso con altri due commissari. Di Donna è stato inizialmente indagato con l’allora commissario Nicastro addirittura per corruzione. I pm avevano sentito alcune conversazioni nelle quali gli indagati parlavano di un certo Vincenzo interessato all’operazione. A un ascolto più attento si è capito che non era Nicastro ma un ex banchiere. Così tutti gli indagati (Di Donna, Tedeschini, il commissario Vincenzo Nicastro, l’imprenditore Eric Andreasson, più altri tre soggetti) sono stati archiviati dal Gip su richiesta dei pm Michele Prestipino, Gennaro Varone e Fabrizio Tucci del 15 ottobre 2021.
La Procura ha poi riaperto l’indagine per turbativa di gara contro i soliti Andreasson, Di Donna e Tedeschini più altri. Anche qui c’è stata richiesta di archiviazione accolta dal Gip il 3 ottobre 2022. Nella richiesta è citata una mail nella quale l’imprenditore svedese titolare della società Eliff GMBH, Andreas Andreasson, mostra interesse per tre partite importanti nella finanza italiana. Scrivono i pm : “Il giorno 23 agosto 2021 l’avv. Luca Di Donna riceve sulla propria casella di posta elettronica, una mail (…) con la quale il mittente, Stefano Dotto, gli inoltra una mail a sua volta ricevuta da tale ‘Eric’, rispondente all’account di posta elettronica ‘ELIFF’. Nella email in questione, si fa riferimento ad almeno tre operazioni finanziarie: una riguardante la Banca Monte dei Paschi di Siena, una seconda relativa ad una Banca di San Marino e la terza relativa a Piaggio Aerospace”. Fin qui nulla di male.
La Procura inizialmente aveva messo nel mirino un altro passaggio della mail di Andreasson così tradotta dai Carabinieri: “Il mio nome rimarrà discreto quanto possibile dietro la Lux Vehicle, altrimenti le autorità e le Banche coinvolte scopriranno che sono il beneficiario finale ma non sarà facile tracciarlo”. In realtà – come notato dagli indagati – la parola inglese usata (“although”) in quel contesto sarebbe stata tradotta meglio in “sebbene”. Il senso corretto della missiva, sostituendo ‘sebbene’ ad ‘altrimenti’, così diventa un altro: Andreasson voleva sì rendere difficile ai comuni mortali trovare il suo nome all’origine della catena societaria estera. Però non voleva rendere impossibile la tracciabilità alle autorità.
Comunque, a prescindere da questo ‘lost in translation’ alla fine i pm archiviano anche la seconda inchiesta per turbativa perché “il quadro probatorio non può ritenersi idoneo ad un efficace e proficuo esercizio dell’azione penale”. E poi “successivamente è emerso che l’Andreasson non ha depositato i fondi necessari e previsti per la partecipazione alla vecchia procedura ed il Commissario straordinario ha pubblicato il 19 gennaio 2022 una nuova manifestazione di interesse (dunque una nuova procedura pubblicistica); alla luce di quanto sopra, il quadro probatorio non può ritenersi idoneo ad un efficace e proficuo esercizio dell’azione penale”.
Al Fatto risulta che poi sia stato iscritto addirittura un ulteriore fascicolo su questa storia. Anche questo archiviato. Tre indagini e tre archiviazioni. Alla fine Piaggio Aerospace l’ha comprata – tra le proteste dei greci – Selcuk Bayraktar, genero del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. I commissari del Mise non hanno trovato nessun player italiano disposto a salvarla. L’epilogo di questa storia fotografa bene la crisi industriale, politica e forse anche giudiziaria del nostro paese.
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Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Vogliamo il pilastro europeo dell'Alleanza atlantica e non lo delegheremo alla Francia e alla Gran Bretagna". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo. "Per avere i granai pieni -ha aggiunto- bisogna avere gli arsenali pieni, la difesa è la premessa della libertà e della democrazia".
Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Le sedici aziende dell’Alleanza “Value of Beauty”, lanciata a febbraio 2024, hanno presentato a Bruxelles uno studio commissionato a Oxford Economics sull’impatto socioeconomico del settore. Il Gruppo L’Oréal, Kiko Milano, Beiersdorf, Iff, e altri grandi marchi dell’industria vogliono inserirsi nello spiraglio aperto dalla Commissione europea per favorire la semplificazione normativa in vari ambiti, e per chiedere un dialogo strategico sul futuro del settore, come già successo per agricoltura e automotive.
Il settore guarda con attenzione alle proposte su una legge europea vincolante per le biotecnologie e alla strategia per la bioeconomia, che la Commissione si impegna a presentare entro la fine dell’anno. Ma guarda con attenzione anche agli sviluppi nelle relazioni commerciali in Occidente alla luce della recente entrata in vigore dei dazi di Washington sull’import dall’Unione europea.
“Cinque delle sette più grandi aziende del settore hanno la loro sede nell’Ue”, ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo L’Oréal, Nicolas Hieronimus.
A Bruxelles i sedici membri dell’Alleanza chiedono politiche per la produzione sostenibile di ingredienti e la formazione di personale per sbloccare il potenziale del settore. Un aspetto legato, secondo l’amministratore delegato di Kiko Milano, Simone Dominici, all’impatto positivo che la cura del corpo e dell’estetica ha sull’autostima e sulla salute mentale dei consumatori. Aspetti non trascurati dallo studio dell’Oxford Economics presentato all’ombra dei palazzi delle istituzioni europee. Il rapporto mostra che la spesa dei consumatori nell’Ue per i prodotti di bellezza e cura della persona ha superato i 180 miliardi di euro e dato lavoro a oltre tre milioni di persone, un numero che supera il totale della forza lavoro presente in 13 Stati membri dell’Ue. Troppi anche gli oneri per l'industria della cosmetica che rendono necessaria una revisione della direttiva sulle acque reflue. Forte dei 496 milioni di euro generati ogni giorno e dei 3,2 milioni di posti di lavoro, la cordata dei grandi nomi dell’industria della bellezza chiede che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio “chi inquina paga”.
I riflettori dell’Alleanza, che guarda anche agli interessi di tutti gli attori della filiera - dagli agricoltori ai vetrai, importanti nella catena del valore quanto le case di fragranze - sono rivolti in primis sull’attesa revisione del regolamento Reach (Regulation on the registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals), che regolamenta le sostanze chimiche autorizzate e soggette a restrizione nell’Unione europea. L’Alleanza chiede che a questa iniziativa, annunciata nel 2020 come parte del pacchetto sul Green deal, si aggiunga anche una revisione del regolamento sui prodotti cosmetici.
L’appello ha come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi e lo stimolo all'innovazione, senza sacrificare l’approccio basato sul rischio per la salute e la responsabilità per la tutela dell’ambiente. Trasmette ottimismo l’iniziativa della Commissione di considerare delle esenzioni per alcune imprese colpite dalla direttiva della diligenza dovuta che imponeva oneri considerati sproporzionati alle piccole e medie imprese, la colonna portante del settore.
“Vogliamo impiegare più tempo alla sostenibilità, piuttosto che alla rendicontazione amministrativa”, è stato l’appello degli amministratori delegati durante la conferenza stampa che ha preceduto gli incontri istituzionali al Parlamento europeo, tra cui quello con la presidente dell’istituzione, Roberta Metsola. Lo studio presentato dimostra che una parte consistente della cura per la sostenibilità ambientale passa anche dalla cosmetica. L’Oréal ha già annunciato che entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata nelle confezioni sarà ottenuta da fonti riciclate o bio-based.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Mandare soldati in Ucraina mentre ci sono i bombardamenti è una pazzia e l'Italia non farà questa scelta". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Gli inglesi sono usciti dall'Europa e adesso ci convocano una volta a settimana, facessero domanda per rientrare nell'Unione europea". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Dei Servizi segreti non si parla nell'Autogrill, si parla nel Copasir, io all'Autogrill ci vado a comprare il panino". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Da oggi sono autorizzato a dire che la Meloni non smentisce l'utilizzo di intercettazioni preventive nei confronti di un giornalista che attacca il Governo. È una cosa enorme, che ha a che fare con la dignità delle Istituzioni. Se non vi rendete conto che su questa cosa si gioca il futuro della libertà, allora sappiate che c'è qualcuno che lascia agli atti questa frase, perchè quando intercetteranno voi, in modo illegittimo, con i trojan illegali, saremo comunque dalla vostra parte per difendere il vostro diritto di cittadini, mentre voi oggi vi state voltando dal'altra parte". Lo ha affermato Matteo Renzi nella sua dichiarazione di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".