Persa Sudzha, la città più grande di cui erano riusciti a prendere il controllo, l’arretramento degli ucraini nel Kursk non pare arrestarsi. Ai microfoni della Bbc alcuni soldati di Kiev impegnati nell’area ne parlano come “un film dell’orrore“. Un ritiro “catastrofico” tra fuoco incessante, colonne militari distrutte, attacchi continui di droni russi, secondo 5 testimonianze raccolte dal servizio pubblico radiotelevisivo britannico. Secondo gli esperti militari, la Russia potrebbe aver ammassato fino a 70mila soldati, compresi 12mila nordcoreani, per riprendersi la regione al confine attaccata dagli ucraini nell’agosto 2024 con circa 12mila uomini, alcuni tra i soldati con l’addestramento migliore, equipaggiati con armi fornite dall’Occidente, anche tank e mezzi blindati.
Il 9 marzo ‘Volodymyr’, nome di fantasia, invia alla Bbc via Telegram la conferma di essere ancora a Sudzha, tra “panico e crollo del fronte” con le forze ucraine che “cercano di andar via” e i droni russi che prendono di mira le colonne militari. “Impossibile – dice – andar via durante il giorno”. La strada utilizzata tra Sudzha e Sumy, regione ucraina giusto al di là del confine, era relativamente sicura fino a un mese prima del 9 marzo quando risultava “tutta sotto il controllo del fuoco nemico” con droni in volo “24 ore su 24”. “Abbiamo tutta la logistica qui lungo la strada Sudzha-Sumy e tutti sapevano che i russi avrebbero cercato di tagliarla, ma – è l’accusa – anche questa volta è stata una sorpresa per il nostro comando”.
Sempre via Telegram, ‘Maksym’, racconta che l’11 marzo le forze ucraine combattevano per impedire l’interruzione della strada. “Qualche giorno fa abbiamo ricevuto l’ordine di lasciare le linee di difesa con un ritiro organizzato“, ricostruisce, confermando che la Russia ha ammassato forze – “compresi molti soldati nordcoreani” – per riprendere il controllo della città. E ha anche messo in campo le migliori unità di droni, compresi gli Fpv, i droni ‘first person view‘. Così, dice ‘Masksym’, la Russia “è riuscita a distruggere decine di unità di equipaggiamento” e quello che ne è rimasto ha “congestionato le rotte di rifornimento”. L’11 marzo la situazione è “catastrofica“, secondo le parole di ‘Anton’, soldato impiegato nel quartier generale per il fronte del Kursk. “La logistica non funziona più, non sono più possibili consegne organizzate di armi, munizioni, cibo e acqua”. E’ comunque riuscito, dice, a lasciare Sudzha a piedi, di notte.
Post sui social media pubblicati tra l’11 e il 12 marzo da ‘Dmytro’, un altro soldato, paragonavano il ritiro dal fronte a “scene da film horror” e parlavano di “molti feriti e caduti”, tra “strade piene di centinaia di auto, mezzi e mezzi blindati distrutti“. Confermava una “situazione difficile e critica” diventata “catastrofica”. Un quinto soldato, ‘Artem’, parla via Telegram da un ospedale militare, dopo essere rimasto ferito. Spiega che era dispiegato nei pressi della località di Loknya, dove le forze ucraine opponevano resistenza “combattendo come leoni”. “E’ importante che ad oggi le Forze Armate ucraine abbiano creato questa zona cuscinetto, grazie alla quale i russi non possono entrare a Sumy”, è la sua versione. Il 13 marzo la Russia ha fatto sapere che la situazione nel Kursk era “pienamente” sotto il suo “controllo”.
Gli analisti stimano gli ucraini abbiano perso i due terzi dei mille chilometri quadrati conquistati all’inizio dell’offensiva. Il comandante delle forze ucraine, generale Oleksandr Syrskyi, ha insistito sul ritiro dei militari verso “posizioni più favorevoli“, ancora nel Kursk, affermando che i russi hanno subito più di 50mila perdite durante l’operazione, tra soldati feriti, caduti e catturati.
Mondo
Ucraina, soldati di Kiev alla Bbc: “Nel Kursk in atto un ritiro catastrofico con rifornimenti tagliati e mezzi distrutti. Scene da film horror”
La tv pubblica britannica ha raccolto 5 testimonianze tra i militari: "La logistica non funziona più, ferme le consegne di armi, cibo e acqua"
Persa Sudzha, la città più grande di cui erano riusciti a prendere il controllo, l’arretramento degli ucraini nel Kursk non pare arrestarsi. Ai microfoni della Bbc alcuni soldati di Kiev impegnati nell’area ne parlano come “un film dell’orrore“. Un ritiro “catastrofico” tra fuoco incessante, colonne militari distrutte, attacchi continui di droni russi, secondo 5 testimonianze raccolte dal servizio pubblico radiotelevisivo britannico. Secondo gli esperti militari, la Russia potrebbe aver ammassato fino a 70mila soldati, compresi 12mila nordcoreani, per riprendersi la regione al confine attaccata dagli ucraini nell’agosto 2024 con circa 12mila uomini, alcuni tra i soldati con l’addestramento migliore, equipaggiati con armi fornite dall’Occidente, anche tank e mezzi blindati.
Il 9 marzo ‘Volodymyr’, nome di fantasia, invia alla Bbc via Telegram la conferma di essere ancora a Sudzha, tra “panico e crollo del fronte” con le forze ucraine che “cercano di andar via” e i droni russi che prendono di mira le colonne militari. “Impossibile – dice – andar via durante il giorno”. La strada utilizzata tra Sudzha e Sumy, regione ucraina giusto al di là del confine, era relativamente sicura fino a un mese prima del 9 marzo quando risultava “tutta sotto il controllo del fuoco nemico” con droni in volo “24 ore su 24”. “Abbiamo tutta la logistica qui lungo la strada Sudzha-Sumy e tutti sapevano che i russi avrebbero cercato di tagliarla, ma – è l’accusa – anche questa volta è stata una sorpresa per il nostro comando”.
Sempre via Telegram, ‘Maksym’, racconta che l’11 marzo le forze ucraine combattevano per impedire l’interruzione della strada. “Qualche giorno fa abbiamo ricevuto l’ordine di lasciare le linee di difesa con un ritiro organizzato“, ricostruisce, confermando che la Russia ha ammassato forze – “compresi molti soldati nordcoreani” – per riprendere il controllo della città. E ha anche messo in campo le migliori unità di droni, compresi gli Fpv, i droni ‘first person view‘. Così, dice ‘Masksym’, la Russia “è riuscita a distruggere decine di unità di equipaggiamento” e quello che ne è rimasto ha “congestionato le rotte di rifornimento”. L’11 marzo la situazione è “catastrofica“, secondo le parole di ‘Anton’, soldato impiegato nel quartier generale per il fronte del Kursk. “La logistica non funziona più, non sono più possibili consegne organizzate di armi, munizioni, cibo e acqua”. E’ comunque riuscito, dice, a lasciare Sudzha a piedi, di notte.
Post sui social media pubblicati tra l’11 e il 12 marzo da ‘Dmytro’, un altro soldato, paragonavano il ritiro dal fronte a “scene da film horror” e parlavano di “molti feriti e caduti”, tra “strade piene di centinaia di auto, mezzi e mezzi blindati distrutti“. Confermava una “situazione difficile e critica” diventata “catastrofica”. Un quinto soldato, ‘Artem’, parla via Telegram da un ospedale militare, dopo essere rimasto ferito. Spiega che era dispiegato nei pressi della località di Loknya, dove le forze ucraine opponevano resistenza “combattendo come leoni”. “E’ importante che ad oggi le Forze Armate ucraine abbiano creato questa zona cuscinetto, grazie alla quale i russi non possono entrare a Sumy”, è la sua versione. Il 13 marzo la Russia ha fatto sapere che la situazione nel Kursk era “pienamente” sotto il suo “controllo”.
Gli analisti stimano gli ucraini abbiano perso i due terzi dei mille chilometri quadrati conquistati all’inizio dell’offensiva. Il comandante delle forze ucraine, generale Oleksandr Syrskyi, ha insistito sul ritiro dei militari verso “posizioni più favorevoli“, ancora nel Kursk, affermando che i russi hanno subito più di 50mila perdite durante l’operazione, tra soldati feriti, caduti e catturati.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".