Erano accusati di aver contribuito alla realizzazione degli obiettivi e al rafforzamento della cosca di 'ndrangheta che operava nel paese in provincia di Reggio Emilia
Sono stati prosciolti i due ex sindaci di Brescello, in provincia di Reggio Emilia, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. La giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bologna, Roberta Malavasi, ha deciso il non luogo a procedere, con la formula perché il fatto non sussiste, per Giuseppe Vezzani e Marcello Coffrini. Il processo […]
Sono stati prosciolti i due ex sindaci di Brescello, in provincia di Reggio Emilia, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. La giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bologna, Roberta Malavasi, ha deciso il non luogo a procedere, con la formula perché il fatto non sussiste, per Giuseppe Vezzani e Marcello Coffrini.
Il processo vedeva imputate in tutto 12 persone, tra cui alcuni membri della famiglia Grande Aracri, clan di ‘ndrangheta che ha messo radici in Emilia. La pm della Dda, Beatrice Ronchi, aveva chiesto il rinvio a giudizio per Vezzani e Coffrini.
Per la ricostruzione dell’accusa, respinta dal Gup, i due ex primi cittadini avrebbero contribuito alla realizzazione degli obiettivi e al rafforzamento della cosca di ‘ndrangheta che operava nel paese di Peppone e Don Camillo, pur senza fare parte del clan. Nel procedimento erano imputate altre 10 persone, di cui nove hanno patteggiato, mentre l’ultima, ovvero Rosita Grande Aracri, sarà processata con rito abbreviato il prossimo 29 maggio. Le motivazioni del proscioglimento saranno depositate entro 60 giorni.