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Diga di Genova, primi avvisi di garanzia: indagato l’ex presidente del porto Signorini. “Approfonditi accertamenti” anche su Toti

I reati ipotizzati sono turbativa d'asta, falso e malversazione: il fascicolo, aperto inizialmente a Genova, è stato trasmesso ai pm europei di Torino
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Arrivano i primi avvisi di garanzia nell’inchiesta della Procura europea (Eppo) sull’appalto della nuova diga foranea di Genova, la principale opera infrastrutturale finanziata con i fondi del Pnrr. Come riporta l’edizione genovese di Repubblica, i procuratori europei delegati di Torino Stefano Castellani e Adriano Scudieri hanno notificato l’avviso di proroga indagini a un gruppo di indagati, di cui il più importante è Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova – la stazione appaltante della diga – già arrestato per corruzione lo scorso maggio insieme all’ex governatore Giovanni Toti (entrambi hanno poi scelto di patteggiare). Proprio su Toti, che al momento non risulta indagato, secondo Repubblica gli inquirenti stanno svolgendo “approfonditi accertamenti”. I reati ipotizzati sono turbativa d’asta, falso e malversazione: il fascicolo, aperto inizialmente a Genova, è stato trasmesso ai pm europei di Torino, competenti sui reati che danneggiano gli interessi finanziari dell’Unione.

L’appalto per il primo lotto dei lavori della diga è stato aggiudicato per 950 milioni nell’ottobre 2022 dall’Autorità portuale – allora guidata da Signorini – al consorzio PerGenova Breakwater, composto da Webuild (ex Salini Impregilo), Fincantieri, Fincosit e Sidra, dopo che una prima scadenza per la presentazione delle offerte era andata deserta. Una procedura contestata dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, che ha stigmatizzato il “mancato rispetto dei principi di concorrenza, parità di trattamento e trasparenza” a partire dall’“omessa motivazione nell’utilizzo della procedura negoziata senza bando” in luogo di una normale gara. Nell’indagine per corruzione che ha portato all’arresto di Toti e Signorini, poi, è stata intercettata una telefonata in cui l’ex governatore anticipava all’imprenditore Aldo Spinelli (anche lui ha patteggiato nella stessa inchiesta) l’esito della gara, un mese prima dell’aggiudicazione: “La diga è fatta, è già in gara, sappiamo già anche chi la fa, però non posso dirtelo. Vince, vince… secondo me vince Salini, Fincantieri e Fincosit” (l’audio).

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