Uno stormo di fenicotteri rosa, sorpreso dal maltempo, si è schiantato contro le rocce del Monte Catria, nell’Appennino umbro-marchigiano. Un episodio “eccezionale”, secondo gli esperti, che ha portato alla morte di sette esemplari e al ferimento di altri due. A lanciare l’allarme, sabato scorso, è stato un gruppo di escursionisti che si sono imbattuti nei resti dei fenicotteri in località Balze degli Spicchi, a circa 1.500 metri di quota. Un luogo insolito per questi uccelli, il cui habitat naturale è costituito da zone costiere e lagunari.
Secondo una prima ricostruzione, lo stormo, probabilmente diretto verso una delle zone di nidificazione nell’Adriatico, sarebbe stato sorpreso dal maltempo mentre sorvolava l’Appennino, e scaraventato contro la faggeta del monte. Un impatto violentissimo, che non ha lasciato scampo a sette dei nove fenicotteri. I forestali di Cagli, intervenuti sul posto, hanno trovato i resti degli animali, in parte già predati da animali selvatici e in parte occultati, probabilmente per essere utilizzati come riserva di cibo.
I due fenicotteri superstiti, ritrovati in condizioni critiche, sono stati avvolti in coperte termiche e affidati alle cure del Centro recupero animali selvatici (Cras) delle Marche di Ca’ Girone, a Urbino. “Sembra che si stiano riprendendo“, fanno sapere dal centro. E, una volta ristabiliti, saranno liberati nelle Saline di Cervia, in provincia di Ravenna, una delle zone di nidificazione della specie.
Se incontrare fenicotteri a 1.500 metri di quota è un evento rarissimo, vederli in Italia è invece sempre più comune: questi uccelli migratori, infatti, scelgono sempre più spesso il nostro Paese per trascorrere i mesi primaverili ed estivi, di ritorno dall’Africa. Le colonie più vaste si concentrano nel Sud Italia, in particolare nelle Saline della Riserva Naturale Margherita di Savoia, vicino a Trinitapoli, considerate le più grandi d’Europa. Ma è possibile avvistare fenicotteri rosa anche in Calabria, Sardegna, Sicilia, Toscana ed Emilia Romagna.
