Continua il “giallo” sulla morte di Gene Hackman e della moglie Betsy Arakawa. Dopo le dispute legate all’eredità, ora emergono dubbi e perplessità sulla data di scomparsa della donna. Se in un primo momento si era constato il decesso l’11 febbraio per via della sindrome polmonare da hantavirus, la nuova affermazione smentirebbe quanto riferito dal medico legale di Santa Fe, New Mexico. “Betsy Arakawa non è morta l’11 febbraio perché ha telefonato alla mia clinica privata il 12 febbraio”, scrive il Daily Mail, riportando le parole di un dottore.
“La signora Hackman mi aveva chiamato un paio di settimane prima della sua morte per chiedermi di far fare un ecocardiogramma a suo marito. Aveva fissato anche un appuntamento”, rivela il dottor Josiah Child, direttore del “Cloudberry Health” di Santa Fe. Il medico spiega che, successivamente, Betsy aveva annullato l’appuntamento perché suo marito stava poco bene: “Ha richiamato la mattina del 12 febbraio e ha parlato con uno dei nostri medici, che le ha detto di presentarsi nel pomeriggio. Le abbiamo fissato un appuntamento, ma non si è mai presentata. La visita non era legata all’hantavirus. Abbiamo provato a chiamarla un paio di volte, ma non abbiamo ricevuto risposta”.
Come cambia la questione eredità? Come’è noto, Hackman ha lasciato un’eredità di 80 milioni di dollari, destinata in un primo momento interamente alla moglie Betsy, con nessun accenno ai suoi tre figli. Tuttavia, la prematura morte di Betsy potrebbe cambiare le carte in tavola. Secondo le autopsie, i figli di Hackman potrebbero essere gli unici a poter ereditare, in quanto la legge prevede che, in caso di decesso simultaneo o ravvicinato dei coniugi, l’eredità vada ai parenti più prossimi.
Se, come suggerito da alcune fonti, Betsy fosse deceduta successivamente al 12 febbraio, i parenti di lei potrebbero rivendicare una parte del patrimonio, in base al “Simultaneous Death Act” del New Mexico, che regola la successione in caso di morte a meno di cinque giorni di distanza.
