Roma, 20 mar. (Adnkronos) - Nel più importante evento di piazza del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, giunto quest'anno al 50mo anniversario, Villa Mondragone, centro congressi e di rappresentanza dell'università di Roma Tor Vergata, apre le sue porte per le Giornate di Primavera 2025 FAI, sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 (https://fondoambiente.it/luoghi/villa-mondragone?gfp)
Nella due giorni dell'evento, giunto quest'anno alla sua 33ma edizione, è possibile entrare senza prenotazione in Villa dalle ore 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17,30). Sala degli Svizzeri, Sala Rossa, Giardino segreto, Giardino all'italiana, Teatro delle Acque detto anche della Girandola, Fontana dei Drahi: queste e altre le meraviglie e i luoghi ricchi di storia e arte , ma anche scienza, che è possibile vedere. Villa Mondragone è la più grande tra le ville tuscolane, costruita alla fine del 1500 da Marco Sittico Altemps, fu poi ampliata e abbellita da Scipione Borghese, il famoso 'cardinal nepote', che per lo zio papa Paolo V rese Villa Mondragone la residenza estiva del papato, sostituita poi nei primi anni del 1626 da Castel Gandolfo.
Grazie alla sua lunghissima storia e mai interrotta, Villa Mondragone arriva oggi a noi nel suo splendore. Su una villa romana della fine del I sec. a.C., e dimora nel II sec. d. C. dell'importante famiglia dei Quintili, tra il 1568 e il 1579 il cardinale Marco Sittico Altemps costruisce una residenza per ospitare papa Gregorio XIII (al secolo Ugo Boncompagni). Proprio dallo stemma dei Boncompagni: un dragone alato, deriva l'origine del toponimo della Villa Mondragone (Mons Draconis). In questa Villa, che sarà residenza estiva dei pontefici fino alla costruzione di Castel Gandolfo nel 1626, Papa Gregorio, nel 1582, sigla la Bulla inter gravissimas con la quale si darà avvio al Calendario Gregoriano. Nel 1613 la proprietà della Villa passa al cardinale Scipione Caffarelli Borghese, grande collezionista d'arte che amplia la costruzione e realizza importanti lavori. La villa resterà proprietà della famiglia Borghese a lungo finché, nel 1863, Marcantonio V Borghese e la sua seconda moglie, Thérèse de La Rochefoucauld, decidono di affidare il complesso ai Gesuiti che due anni dopo, creeranno il Nobile Collegio di Mondragone, una scuola di grande prestigio. Nel 1981 Villa Mondragone viene acquistata dall'Università degli Studi di Roma Tor Vergata che, dopo consistenti restauri, ne ha fatto la sede del suo Centro Congressi e di Rappresentanza.
La villa conserva un ricco patrimonio archeologico, storico-artistico, architettonico e paesistico che, attraverso strumenti multidisciplinari di indagine, viene progressivamente approfondito, conservato e valorizzato. A cominciare dalla villa romana, oggetto di un recente rilievo con laser scanner 3D, che per la prima volta ha permesso di appurare che ha addirittura un'estensione maggiore della villa attuale, ma anche di avere una pianta dettagliata degli ambienti, della facciata e del complesso sistema idraulico, comprendente un'ampia cisterna (35x25 m) utilizzata tutt'oggi. Per la fase Altemps, vanno menzionati gli straordinari affreschi di scuola fiamminga del Palazzetto della Retirata e la Cappella di S.Gregorio Magno. L'opera e il genio di Vasanzio, architetto di Scipione Borghese, sono, invece, tutt'oggi visibili nel Portico, nello scenografico Teatro della Girandola e nella Fontana dei Draghi tornata in funzione dopo un secolo grazie ad un restauro finanziato dalla Regione Lazio che ha previsto il concorso di più dipartimenti del nostro Ateneo. Conserviamo poi arredi, macchinari e fondi d'archivio del Nobile Collegio, nonché una delle preziose copie anastatiche del Codice Voynich (oggi a Yale), definito il manoscritto più misterioso del mondo che era conservato qui in Villa, e fu venduto proprio dai Gesuiti nel 1912.
La riforma del calendario con il Calendario Gregoriano. Nella Sala degli Svizzeri, nel 1582 Gregorio XIII diede l'avvio al Calendario Gregoriano, il nostro attuale modo di misurare il tempo che succedette al Calendario giuliano risalente a Giulio Cesare, promulgando la bolla papale Inter gravissimas. La prova del cannocchiale di Galileo Galilei. Qui fu ospite Galileo Galilei, amico degli Altemps, che, nel 1611, decise di utilizzare Villa Mondragone per i suoi esperimenti di osservazione col cannocchiale, facendo osservare la Villa agli accademici del Lincei da lui riuniti a Roma sul punto più alto del Gianicolo. Gli esperimenti di Guglielmo Marconi. Gugliemo Marconi nell'aprile del 1932 impiantò un sistema radio di collegamento tra la Villa e il Vaticano.
Il Codice Voynich. E nella biblioteca dei padri Gesuiti che per quasi un secolo furono i padroni di casa con il Nobile Collegio Mondragone fu trovato l'enigmatico codice Voynich, un manoscritto illustrato risalente probabilmente al XV secolo, ad oggi definito “il libro più misterioso del modo”, attualmente conservato nella biblioteca dell'università di Yale e ancora non decifrato.
L'osservatorio meteorologico Tuscolano con padre Angelo Secchi. Sotto il governo dei Padri Gesuiti nella Villa – divenuta celebre scuola per i rampolli della nobiltà romana - vengono creati anche molti laboratori scientifici e nel 1868 vi viene allestito l'Osservatorio Meteorologico Tuscolano, grazie a Padre Angelo Secchi, fondatore dell'astrofisica. Per questa ragione, il 30 ottobre 2024 è stata anche inclusa nella lista degli Historic sites of the European Physical Society.
Il vocabolario Greco-Italiano con padre Lorenzo Rocci. Negli stessi anni anche padre Lorenzo Rocci, che era professore per i giovani convittori, portò a termine il celebre vocabolario Greco-Italiano. I Gesuiti poi durante la Seconda Guerra Mondiale resero questa Villa un luogo sicuro in cui poterono salvarsi famiglie di ebrei con i loro figli, confusi tra gli alunni del collegio. Questo ha reso Villa Mondragone una House of Life, titolo che le è stato conferito dalla Fondazione Wallenberg e di cui abbiamo celebrato il decennale nella Giornata della Memoria di questo anno.
Oggi Villa Mondragone grazie all'impegno dell'Ateneo è sede museale, dimora storica, centro di ricerca (ospita anche il Laboratorio di antropologia molecolare per lo studio del Dna antico), complesso monumentale e paesaggistico, ma soprattutto è una fucina di idee, di arte, di cultura e di progetti che concorrono alla gestione e valorizzazione del suo prezioso patrimonio storico e culturale. Ci sarà un nuovo percorso di fruizione delle fondazioni della villa dei Quintili su cui Villa Mondragone è stata fondata, che costituisce un vero tuffo nel passato di questo luogo, dall'epoca romana ai nostri giorni, un suggestivo viaggio nel tempo attraverso le trasformazioni che la struttura e i suoi ambienti hanno vissuto, o il progetto di restauro del Teatro delle Acque che consentirà di ripristinare una delle opere idrauliche più ingegnose e affascinanti del Rinascimento con la sua ricca decorazione in stucco e mosaico. Per quest'ultimo è stata riaperta e ispezionata di recente la grande cisterna di epoca romana che costituiva la fonte di alimentazione di tutta la villa e che, continuamente restaurata nel tempo, ancora oggi viene utilizzata per la raccolta d'acqua. E poi vanno menzionate le pitture del Palazzetto della Retirata, dono di Marco Sittico al figlio Roberto, straordinariamente conservate dal 1578. Per l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, insomma, occasioni come questa di adesione alle giornate di apertura del Fai, costituiscono il pretesto per far conoscere a un grande pubblico la bellezza storico-artistica, architettonica e paesaggistica di Villa Mondragone, ma anche la storia di uomini, di società, di avvenimenti scientifici, politici e culturali di cui è stata teatro e continua a esserlo interrottamente fino a oggi.