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Pichetto dice l’indicibile: “Il futuro dell’auto è elettrico ma gli italiani non possono permetterselo” E sul gas ingrana la retro

"Sono convinto che il motore elettrico sia il motore più facile, quindi sarà quello che avrà un ruolo prevalente" dice il ministro. Pichetto era stato tra i primi a vedere nei colloqui tra Usa e Russia per una fine della guerra in Ucraina, l'opportunità di un completo e futuro ripristino delle forniture. Ora il ministro dice che l’Italia non ha "bisogno del gas russo.
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Il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin dice, con un certo candore, ciò che più o meno tutti sanno ma che in pochi, nel governo, hanno il coraggio di dire, ovvero che il futuro dell’auto è elettrico, piaccia o meno. Quello che si può fare è al massimo gestire e scadenzare la transizione in modo che l’industria delle quattro ruote abbia il tempo per senza ricadute in termini occupazionali e troppo dolorose.

“Sono convinto che il motore elettrico sia il motore più facile, quindi sarà quello che avrà un ruolo prevalente nell’obiettivo” di zero emissioni per i nuovi veicoli dal 2035: “è il motore più facile da costruire, sette volte” meno costoso “del motore endotermico, ma certamente in questo caso è il freno dovuto al costo rispetto al potere d’acquisto del salario medio italiano”, ha detto Pichetto, in un punto stampa a Bruxelles. Guardando al tema delle infrastrutture elettriche, “l’Italia si è trovata in una condizione di estrema difficoltà dovuta alla carenza di domanda”, ha sottolineato. “Il prezzo del veicolo elettrico in Italia ha portato automaticamente a non avere un’offerta adeguata”.

Il tema dei costi delle auto elettriche non è soltanto italiano ma naturalmente in un paese in cui gli stipendi sono ben al di sotto della media europea la questione è più pressante. In molti paesi sono ciclicamente attuati piani di incentivi per favorire la scelta delle vetture elettriche. Inoltre, è verosimile che i costi siano destinati a ridursi progressivamente almeno in una qualche misura. Già oggi i produttori cinesi, al momento i più competitivi al mondo, offrono vetture a costi molto concorrenziali.

Le posizioni di Pichetto, pur non in aperto contrasto, non sembrano combaciare perfettamente con quelle del governo italiano che, in Europa, si è distinto per una battaglia a difesa delle motorizzazioni tradizionali e per una dilazione delle scadenze per il definitivo passaggio all’elettrico.

Il ministro è intervenuto pure sulla questione del gas russo, in qualche modo rinnegando la sua precedente posizione. Pichetto era stato tra i primi a vedere nei colloqui tra Usa e Russia per una fine della guerra in Ucraina, l’opportunità di un completo e futuro ripristino delle forniture. Ora il ministro dice che l’Italia non ha “bisogno del gas russo. Siamo il Paese che si è totalmente affrancato dalla Russia e infatti negli ultimi anni attraverso Tarvisio abbiamo avuto qualche afflusso di gas” dalla Russia “che abbiamo girato all’Austria, questo dimostra la nostra completa indipendenza sulla quantità”. Il ministro lo ha detto rispondendo a una domanda sulla possibilità di riaprire ai colloqui energetici con Mosca dopo un eventuale accordo di pace con l’Ucraina. In Italia “non abbiamo preoccupazioni di quantità, abbiamo certamente la preoccupazione sul prezzo del gas”, ha concluso.

Il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin dice, con un certo candore, ciò che più o meno tutti sanno ma che in pochi, nel governo, hanno il coraggio di dire, ovvero che il futuro dell’auto è elettrico, piaccia o meno. Quello che si può fare è al massimo gestire e scadenzare la […]

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