Roma, 22 mar. (Adnkronos) - “La comunicazione digitale è uno strumento che dobbiamo imparare a gestire bene. I canali che la veicolano hanno un grosso potenziale, ma nascondono anche parecchie insidie. Recenti fatti di cronaca dimostrano quanto siano pervasivi i media digitali e i social network che talvolta mettono una pressione così forte da portare, purtroppo, alcuni ragazzi e alcune ragazze al suicidio”. A dirlo Dario Bolis, direttore della comunicazione di Fondazione Cariplo, in un’intervista rilasciata all’Adnkronos in occasione della prima edizione del Digital journalism fest, un evento ideato e prodotto dal giornalista Francesco Oggiano e dedicato al futuro dell'informazione e della comunicazione digitale. L’evento si svolge oggi fino alle 22, al centro culturale Base Milano.
A stimolare la nascita del festival l'esigenza di mettere in contatto chi innova il settore della comunicazione con chi desidera comprendere meglio il mondo dell'informazione. In questo contesto “Fondazione Cariplo pone attenzione ai temi della comunicazione digitale per diversi motivi - spiega Bolis - il primo è educativo: un recente studio realizzato dall'istituto Toniolo dell'università Cattolica di Milano ha messo in evidenza, tra le altre cose, che 1 ragazzo su 3 mette like a notizie o contenuti fake”.
Ciò contribuisce, inevitabilmente, a "distribuire contenuti fasulli, che minano alla base la cultura della verità e della correttezza, della costruzione del sapere di ciascuno di noi. Con evidenti effetti che sono sotto gli occhi di tutti - dice - Dobbiamo, quindi, promuovere una cultura della formazione e dell’educazione all’utilizzo di questi media che ristabilisca da un lato la verità delle cose e dall'altro che utilizzi questi strumenti per il potenziale positivo, non negativo”.
Per Fondazione Cariplo la comunicazione digitale “è una grande opportunità per tutti. Soprattutto per gli enti del terzo settore che hanno bellissimi progetti e storie da raccontare, ma che non hanno competenze adeguate per utilizzare certi strumenti”, sottolinea Bolis. La comunicazione digitale “può essere fondamentale anche come strumento di raccolta fondi - aggiunge - Oltre che uno strumento utile per sensibilizzazione su certi temi a volte difficili”.
Un esempio è la “campagna di comunicazione mondiale, promossa da Coordown, ‘Non prendete decisioni senza di noi’, che punta a lanciare un messaggio sulla disabilità: il vero coinvolgimento, la vera inclusione si fa laddove si creano spazi di decisione anche per chi è il proprietario del problema. Spesso invece sono le persone normodotate a scegliere per loro. La campagna ha già fatto milioni di visualizzazioni in tutto il mondo - fa sapere - Funziona perché utilizza media e linguaggi moderni” ed è un esempio di come ci sia bisogno di “raccontare determinati argomenti nella maniera più moderna ed efficace possibile - sottolinea - Il Digital journalist fest con Francesco Oggiano - aggiunge - è anche l'occasione per imparare a fare una migliore comunicazione digitale”.
Infine, Bolis si focalizza su una delle iniziative che testimonia l’attenzione di Fondazione Cariplo alla comunicazione digitale come strumento per ingaggiare le persone: “Abbiamo da poco lanciato un'iniziativa che si rivolge ai Neet, quei giovani che non studiano e non lavorano - annuncia - Sono circa 1 milione e 400mila in Italia, 57mila in Regione Lombardia. Con il progetto ZeroNeet Fondazione Cariplo e altri partner vorrebbero occuparsi di almeno 20mila di questi ragazzi. Sappiamo che esistono e sappiamo che li troveremo in un contenitore virtuale. Metteremo in atto tutti i metodi possibili, anche di comunicazione legati al digitale, per raggiungerli e far sapere loro che ad attenderli c'è un’opportunità”, conclude.