Riarmarsi vuol dire rispettare ancora una volta il volere Usa: la Russia è nemico loro, non nostro

di Maurizio Contigiani
Capita spesso che noi cittadini non capiamo le dinamiche che spingono la politica ad agire in maniera incomprensibile, a volte con soluzioni che appaiono come pura follia. Proprio come oggi, sull’ordine di riarmo non comunitario, bensì individuale di ogni Stato che compone questo sodalizio così singolare da non aver riscontro in qualsiasi altro luogo della Terra. Non esiste alcun organo di informazione che si spinga oltre il naturale biasimo per scelte così apparentemente scellerate, logiche che invece, sicuramente, hanno la loro ragione di esistere.
La prima cosa che salta all’occhio è la domanda su cosa possano servire armi convenzionali contro 7000 bombe atomiche, quale nazione sarebbe disposta a metterci i morti al posto di un’altra per difenderne un’altra ancora, gli F35 non decollano senza che vi sia l’ok del software americano, e se il nemico del momento non fosse approvato dallo Zio Sam? E se fosse proprio lo Zio Sam il nemico, con cosa lo controllo, con Starlink? Se dovessi coordinare più eserciti come faccio a farlo se ognuno di loro possiede sistemi di gestione inevitabilmente diversi, quale sarà il caccia che sostituirà l’F35 dal 2035, quello italo-anglo-nipponico oppure quello franco-tedesco-spagnolo?
Gli Stati Uniti non navigano in buone acque, esportano troppo poco rispetto a quello che importano, soprattutto nei confronti di noi europei. Non sono più nella condizione di imporre il dollaro attraverso la forza, non sono più in condizione di reggere la gigantesca e ormai insostenibile spesa impiegata nella Nato, salasso che si esprime intorno al 3,38% del loro Pil. E allora, quando e in che termini potrebbe concretizzarsi questo salvifico risparmio del 3,38%? Ventisette Stati, ventisette eserciti senza una testa di comando credibile non servono a niente ma ventisette membri della Nato possono sostituire l’immenso apparato militare tattico americano dispiegato in Europa, lasciando agli yankees la sola gestione dell’arma nucleare strategica. Sapete a quanto ammonta il 3,38% del pil americano? A 940 miliardi di dollari, guarda caso cifra molto simile agli 800 miliardi che la nostra amica Von der Leyen vuole spendere, ben oltre le soglie di un piano di stabilità, il cui superamento è sempre stato negato per qualsiasi esigenza sicuramente più nobile di questa.
Attenzione, ricordate le parole di Trump sul disimpegno militare in Europa? Ricordate quando “ordinò” a noi europei di investire nella Nato il 5% del Pil nazionale? E’ stata una narrazione che non ha sortito gli effetti desiderati e allora si cambia registro e lo si fa di nascosto, proprio come all’epoca del Covid, quando nessun europeo poteva decidere di iniettarsi qualcosa di diverso da Pfizer e Moderna.
Quando “qualcuno” ha bombardato North Stream 1 e 2 per costringerci a comprare il Gnl, sempre in quella “stramaledetta direzione”, Von der Leyen era ed è sempre lì a fare la serva al Nostro Padrone, ieri con i vaccini, oggi con quelle armi convenzionali che non serviranno all’Europa ma alla Nato, non serviranno per difenderci non si sa bene da chi ma per far pagare tutto a noi ciò che serve al contorno di bombe atomiche che resteranno sempre lì, contro una Russia che non è mai stata un nostro nemico diretto ma lo è, “eccome”, dello Zio Sam.
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