L'attrice a FqMagazine ha raccontato come è nato lo spettacolo, qual è il suo rapporto con la città, ma anche del Festival di Sanremo 2026 e dei prossimi viaggi con la famiglia
Serena Rossi ha deciso di omaggiare la sua terra e la sua Napoli con lo spettacolo teatrale “SereNata a Napoli“, dal 22 marzo a Torino, poi Roma, Firenze, Napoli Bologna e Milano per poi partire con le date estive. A FqMagazine l’attrice ha raccontato come è nato lo spettacolo, qual è il suo rapporto con la città, ma anche del Festival di Sanremo 2026 e dei prossimi viaggi con la famiglia.
Come nasce l’idea di “Serenata a Napoli”?
Nasce tantissimi anni fa dal desiderio e dalla voglia di raccontare la storia e le emozioni e i sentimenti legati alla mia città attraverso la sua musica meravigliosa. Quindi è un progetto che ho nel cuore da tanto tempo, che ho iniziato però a far diventare concreto più di un anno fa in realtà.
Come hai organizzato il lavoro?
Ho messo su una squadra di autori, autrici, regista, direttore musicale, insomma, di persone con una grande sensibilità e anche un grande talento, una grande preparazione, un grande anime affini alla mia insomma. Mi sono circondata di persone che mi piacciono e con cui abbiamo scritto e musicato tutto e quindi lo spettacolo un po’ come se fosse un figlio.
Qual è il momento che ti ha commosso del tuo spettacolo e quello invece più malinconico e nostalgico?
In qualche modo lo sto seguendo in tutti i suoi aspetti da tanto tempo, quindi ovviamente mi piace tutto, ci sono dei momenti che mi toccano di più, i momenti mi divertono di più, altri che mi emozionano e mi fanno piangere. Secondo me, lo spettacolo esplode nel momento in cui canto la ‘Tamurriata nera’, subito dove aver parlato delle Quattro giornate di Napoli. Secondo me quello è un momento molto energico e molto toccante. Poi forse un momento commovente è “Uocchie C’arraggiunate” che è una canzone legata al film di Cristiana Comencini “Il treno dei bambini” e, quindi, legata anche alla mia storia familiare visto che mia nonna è stata una di quei bambini che ha preso uno di quei treni della felicità.
La Napoli che hai vissuto da ragazzina è diversa da quella di oggi?
Napoli è una città che cambia in continuo mutamento, secondo me, cambia sempre ma è sempre la stessa. La Napoli che ho vissuto da adolescente, era l’andare in giro con il mio motorino…Era forse una Napoli un po’ meno sicura, un po’ meno anche turistica di adesso. Credo la Napoli sia in fiore in questo momento, da tutti i punti di vista, musicale, cinematografico, teatrale, televisivo, e tutta questa bellezza poi fa arrivare tantissimi turisti che accoglie e abbraccia aperte, come ha sempre fatto nel corso degli anni.
La terra trema ai Campi Flegrei come si è arrivati fino a questo punto e cosa si può fare per le popolazioni che vi abitano?
La terra trema, l’ultima volta che ha tremato tanto, all’una e mezza di notte io era in Napoli, ho sentito quella scossa forte che mi ha svegliato e che mi ha messo tanta paura. Napoli è una città, è una terra che trema da sempre sia per il Vesuvio che per i campi Flegrei, che destano più preoccupazione. Ovviamente ci troviamo di fronte alla potenza inaspettata anche della natura incontrollabile che ti fa sentire piccolo e impotente. So che ci sono tantissimi spazi che accolgono persone che decidono poi di non ritornare a casa per la paura. Credo che le cose si stiano facendo che ci si stia muovendo. Ma non basta mai è questa la realtà. Da donna napoletana, artista napoletana mi impegnerò perché questa voce, questa richiesta anche di aiuto arrivi sempre più grande, sempre più forte a quante più persone possibili.
Ogni anno a Sanremo viene fatto il tuo nome come co-conduttrice. Il prossimo anno sarà quello giusto?
Oddio devo già devo pensare a prossimo anno? (ride, ndr) Non lo so dove sarò tra un anno, potrebbe succedere di tutto. Ma è tutta una barzelletta, ma mi fa piacere perché vuol dire che voi addetti ai lavori e tante persone pensano che quello potrebbe essere un posto giusto per me, sicuramente potrebbe essere un posto giusto per me. A me piace stare lì, mi piace quel palcoscenico così come mi piace il palcoscenico in generale. Quindi non lo so, beato chi ci arriva. Stiamo sempre sotto lo stesso cielo.
C’è ancora un ruolo o una esperienza televisiva che ti piacerebbe realizzare e che non hai ancora realizzato?
Fino ad ora ho interpretato tanti ruoli anche molto diversi tra di loro, quindi mi ritengo comunque un’artista fortunata anche perché ho avuto modo di spaziare, proprio anche cavalcare, onde diverse, salire su palcoscenici diversi che sia la televisione, che sia il teatro, che il doppiaggio e il cinema… Un sogno, quando sarò un po’ più grande, sarà quello di interpretare Filumena Marturano che per una napoletana (e non solo) è proprio il personaggio femminile per eccellenza.
E invece c’è un viaggio o un qualcosa nel privato che per mancanza di tempo non riesci a realizzare e che ti piacerebbe tanto fare?
A me, mio marito e mio figlio piace tanto viaggiare. Abbiamo girato tanto devo dire, ma ultimamente meno perché abbiamo un sacco di altri progetti che ci stanno prendendo tempo. Abbiamo in mente da tantissimo tempo di fare un viaggio in Australia e ci piacerebbe andare anche in Giappone!