Di nuovo “quasi amici”. Grazie al nuovo inquilino della Casa Bianca. “Come smart siamo ottimisti che si arriverà a un’intesa tra l’Unione Europea e la Cina”, sintetizza Dirk Adelmann, il 48enne Ceo della filiale europea di smart, la joint venture paritetica fra Geely, la casa automobilistica della Repubblica Popolare che ha fatto la spesa anche nel Vecchio Continente (è proprietaria di Volvo Cars), e Mercedes-Benz, di cui controlla quasi il 10% del capitale.

“Riteniamo – aggiunge a Stoccarda – che i dazi imposti a livello comunitario non dureranno cinque anni”. Entro fine mese a Pechino è in programma un incontro tra il commissario europeo al commercio Maroš Šefčovič e esponenti del governo cinese. Le importazioni di smart in Europa sono attualmente gravate da imposte totali attorno al 28,8%: al 10% in vigore fino alla scorsa estate, è stato sommato il 18,8% aggiuntivo dall’autunno.

“La recente accelerazione dell’avvicinamento tra Unione Europea e Cina è stata quasi drammatica – osserva Adelmann – perché la politica dei dazi voluta da Trump è una manovra a tenaglia che penalizza sia il Vecchio Continente sia la Repubblica Popolare”.

“La nuova finestra per una possibile e più approfondita collaborazione è stata aperta dal presidente americano”, conclude il Ceo, il cui mandato è quello di risollevare i volumi del marchio in Europa con veicoli, almeno per ora, di dimensioni più grandi, che sono naturalmente più difficili da vendere per effetto di imposte punitive.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Gruppo Bmw, utili in calo ma vendite EV in crescita. E nel 2028 la prima auto di serie a idrogeno

next