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Dazi Usa “personalizzati” sull’export di ogni Paese dal 2 aprile. “Ma chi toglie le barriere non sarà colpito”. Meloni spera nel negoziato

Il segretario al Tesoro Bessent: "Ogni paese riceverà un numero che riteniamo rappresenti le sue tariffe". La premier italiana contraria a "rappresaglie" come quelle già annunciate dalla Ue perché "diventano un circolo vizioso"
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L’amministrazione Trump conferma che dal 2 aprile scatteranno dazi reciproci degli Stati Uniti nei confronti di tutti i partner commerciali. Quel giorno, ha detto il segretario al Tesoro Scott Bessent, ogni Paese riceverà “un numero che riteniamo rappresenti le sue tariffe”. Ovvero la somma di dazi veri e propri, barriere non tariffarie (secondo il presidente Usa lo è anche l’Iva) ma anche “manipolazione della valuta, finanziamenti ingiusti, soppressione del lavoro”. Chi “fermerà” queste pratiche che la Casa Bianca ritiene dannose sarà salvo, mentre nei confronti di tutti gli altri scatterà il “muro tariffario”. Stando alle parole dell’ex gestore di hedge fund e grande finanziatore di Trump, l’entrata in vigore non sarà però immediata: prima ci sarà spazio per un negoziato. È quello in cui spera la premier italiana Giorgia Meloni, che martedì in Senato si è detta contraria a rappresaglie” come quelle già annunciate dalla Ue perché “diventano un circolo vizioso nel quale tutti perdono”.

Bessent si è detto ottimista sul fatto che il giorno X non sarà l’avvio di una guerra commerciale su larghissima scala perché ci si arriverà con “accordi discussi in precedenza” e altri saranno sottoscritti subito dopo: “Verranno da noi e vorranno negoziare per ridurre le tariffe”. Meloni è pronta: “Sono convinta che ci sono i margini per trovare un accordo. Bisogna ragionare in modo pragmatico, non rispondere per istinto, e continuare a lavorare, con concretezza e pragmatismo, per trovare un possibile terreno d’intesa“, ha spiegato durante le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. “Per questo credo che le energie dell’Italia debbano essere spese alla ricerca di soluzioni di buon senso tra Stati Uniti ed Europa”.

Su questo nessun attrito con la Lega di Matteo Salvini, totalmente allineato con il tycoon. “A proposito dei dazi, che noi comprensibilmente sappiamo che preoccupano gli imprenditori, anche in questo caso l’Ue sta sbagliando totalmente approccio, con una strategia sbagliata, imponendo altre tariffe, quasi si volesse mettere in campo una ripicca nei confronti degli Stati Uniti”, ha detto il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo. “Sarebbe bene trattare con gli Stati Uniti per evitare anche un isolamento dell’Unione europea. Già abbiamo perso i mercati, con quello che è successo, con la Russia e con la Cina, l’Europa resta lì isolata”.

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