Jasmine Mooney, attrice canadese di 35 anni, è stata trattenuta per quasi dodici giorni in un centro di detenzione per immigrati negli Stati Uniti. Nota per il ruolo di Jackie in “American Pie Presents: The Book of Love”, è stata fermata il 3 marzo mentre cercava di entrare in California dal Messico per rinnovare il visto di lavoro. Le autorità statunitensi hanno ritenuto i suoi documenti non conformi e l’hanno trasferita nel centro di detenzione di Otay Mesa, vicino al confine.
“Mi hanno messa in prigione. Ho dovuto dormire su una stuoia senza coperte e senza cuscini, con un foglio di alluminio avvolto intorno al mio corpo come un cadavere”, ha raccontato Mooney all’emittente KGTV 10 di San Diego.
Per quasi due settimane è rimasta in una cella comune con servizi igienici limitati e cibo immangiabile. Durante un trasferimento in Arizona è stata tenuta in catene per un’intera giornata. “Mi hanno detto che nei miei documenti mancava un’intestazione adeguata”, ha aggiunto.
Il caso ha suscitato reazioni anche in Canada. Il premier della British Columbia, David Eby, ha chiesto l’immediata liberazione dell’attrice, sollecitando l’intervento del governo federale. La situazione rischiava di trasformarsi in un incidente diplomatico tra i due Paesi.
Alla mezzanotte di sabato, Mooney è finalmente atterrata a Vancouver, accolta dalla madre e dagli amici. “Non so come faccio a essere a casa”, ha dichiarato, ancora sotto shock. “Non auguro a nessuno quello che mi è successo”.