Pubblicati gli ultimi documenti secretati sull’assassinio di Kennedy. Gli esperti: “A prima vista poche novità ma ci vorrà tempo”

Gli archivi nazionali degli Stati Uniti hanno reso pubblico l’ultimo lotto di file (80mila pagine, suddivise in oltre mille pdf, ndr) relativi all’assassinio del presidente John F. Kennedy, avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963, un caso che alimenta ancora teorie cospirative a più di 60 anni dalla sua morte. La mossa segue un ordine esecutivo emesso dal presidente Donald Trump a gennaio che ordinava la pubblicazione non censurata dei file rimanenti relativi agli assassinii di Kennedy, di suo fratello Robert F. Kennedy (ucciso a Los Angeles il 6 giugno 1968, ndr) e del leader dei diritti civili Martin Luther King Jr (assassinato a Memphis il 4 aprile 1968).
“In conformità con la direttiva del presidente Donald Trump, tutti i documenti precedentemente trattenuti per la classificazione che fanno parte della ‘President John F. Kennedy Assassination Records Collection’ vengono pubblicati”, hanno affermato gli Archivi nazionali, in una dichiarazione sul loro sito web. Negli ultimi decenni sono stati pubblicato milioni di pagine di documenti relativi all’assassinio dell’allora presidente Kennedy, ma altre migliaia erano state trattenute su richiesta della Cia e dell’Fbi in nome di preoccupazioni per la sicurezza nazionale. Secondo gli esperti delle vicende le nuove pubblicazioni offrono, ad una prima lettura, poche novità significative. Tuttavia, aggiungono, servirà del tempo per effettuare un’indagine dettagliata di tutte le nuove informazioni.
La Commissione Warren, che indagò sull’assassinio del presidente 46enne, stabilì, in quella che resta la versione ufficiale dell’accduto, che a sparare fu un ex tiratore scelto dei Marine, Lee Harvey Oswald, e che agì da solo. Ma questa conclusione formale ha fatto poco per sedare le speculazioni secondo cui un dietro l’omicidio si celano complotti più sinistri. La lenta pubblicazione dei documenti governativi ha aggiunto benzina sul fuoco a varie teorie del complotto. Gli studiosi di Kennedy hanno affermato come fosse improbabile che i documenti ancora conservati negli archivi contenessero rivelazioni esplosive o mettessero a tacere le dilaganti teorie complottiste sull’assassinio.
Oswald fu ucciso, due giorni dopo l’assassinio di Kennedy e poco dopo essere stato accusato di esserne il responsabile, da un proprietario di uno strip club, Jack Ruby, il 24 novembre 1963, mentre veniva trasferito in una prigione della contea. Molti dei documenti già pubblicati erano informazioni grezze, tra cui decine di rapporti di agenti dell’Fbi che seguivano piste che non portavano da nessuna parte. Molto di ciò che contengono era già noto in precedenza, come il fatto che la Cia, ossessionata dal comunismo, aveva escogitato diversi stravaganti piani per assassinare Fidel Castro a Cuba.
Oswald disertò in Unione Sovietica nel 1959 ma tornò negli Stati Uniti nel 1962. Centinaia di libri e film come la pellicola di Oliver Stone del 1991 ‘Jfk’ hanno alimentato l’industria della cospirazione, puntando il dito contro i rivali della Guerra fredda, l’Unione Sovietica o Cuba, la mafia e persino il vicepresidente di Kennedy, Lyndon Johnson. La pubblicazione dei documenti segue un atto del Congresso del 26 ottobre 1992 che richiedeva che i verbali non censurati degli assassinii conservati negli Archivi nazionali fossero pubblicati per intero 25 anni dopo.
Gli archivi nazionali degli Stati Uniti hanno reso pubblico l’ultimo lotto di file (80mila pagine, suddivise in oltre mille pdf, ndr) relativi all’assassinio del presidente John F. Kennedy, avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963, un caso che alimenta ancora teorie cospirative a più di 60 anni dalla sua morte. La mossa segue un ordine […]