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Violenza tra genitori durante una partita di calcio dei bambini al Centro sportivo della Polizia: cosa è successo a Roma

Il fatto è avvenuto a Roma in via di Tor di Quinto. Il racconto: "C'era anche un uomo col megafono incitava all'aggressione". Ma c'è anche chi smentisce questa versione
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L’ennesima rissa scoppiata durante una partita di calcio tra i genitori dei bambini in campo. Ma questa volta non ha avuto luogo in un qualsiasi campo di periferia, ma nel circolo sportivo della Polizia di Stato in via di Tor di Quinto (Roma). Secondo la ricostruzione de Il Messaggero, uno dei papà è stato ferito alla testa ed è stato trasportato in ospedale per ricevere le cure del caso con una prognosi di 30 giorni. Una dinamica che però è stata contestata da alcuni testimoni, che hanno raccontato a ilfattoquotidiano.it ciò che hanno visto, con la promessa di rimanere anonimi: per loro, i fatti sono stati molto meno gravi, circoscritti a piccoli episodi di tensione.

Stando al Messaggero, la rissa si è scatenata lo scorso sabato 15 marzo. Il match è stato interrotto una volta scoppiate le violenze e i bambini sono stati fatti rientrare negli spogliatoi. Resta ancora da chiarie il motivo per cui si è arrivati a tanto. Gli agenti del distretto Ponte Milvio stanno indagando per far luce sul caso. “Stavo portando mio figlio a giocare a pallone – ha dichiarato un genitore a Il Messaggero – Mi sono sbagliato e sono entrato nel centro della Polizia di Stato. In realtà mio figlio doveva giocare in un club a fianco. Confesso che ho avuto paura. Gente che aveva fatto invasione di campo che si rincorreva per picchiarsi. C’era un uomo con un megafono che scandiva frasi violente ed incitava all’aggressione. Ho chiuso dentro l’auto mio figlio in modo che non uscisse. Poi sono riuscito a lasciare il circolo. Ma ho visto una situazione davvero brutta“. C’è stato anche qualcuno dei presenti che ha provato a sedare la rissa, ma senza successo: “Roba incredibile – ha raccontato uno di questi – una partita fra ragazzini è stata trasformata in violenza allo stato puro. Mi chiedo come mai i genitori non abbiano un senso sportivo. A un certo punto, sul terreno di gioco è arrivato anche un gruppo di poliziotti che ha cercato fermare le violenze e quando è arrivata la volante gli animi si sono calmati”. Un’ambulanza ha quindi trasportato al Gemelli (in codice rosso) il ferito più grave: “Ho portato mio figlio alla partita nel centro sportivo della polizia – ha detto l’uomo ai medici – e improvvisamente la partita si è trasformata in una bolgia. Sono stato colpito da dietro e sono quasi svenuto”.

Ma c’è anche chi smentisce che la situazione sia degenerata fino a questo punto. Nessuna invasione di campo e nessun uomo trasportato in ospedale in codice rosso. “Tra le due squadre c’era della tensione pregressa che risale all’ultimo incontro tra le due formazioni avvenuto qualche mese fa. In quella circostanza a far litigare i genitori dei bambini fu il fatto che questi (dell’età di 9 anni) possono chiamarsi i falli da soli. Alcuni supporter dell’altra squadra incitavano i propri piccoli calciatori a chiamare anche loro i falli, dopo qualche episodio a loro sfavore che aveva fatto storcere il naso. A quel punto tra i genitori di entrambe le squadre c’è stata un po’ di tensione, ma è finita lì”, ha raccontato un testimone. “Invece il 15 marzo è partito tutto da un papà (di fede romanista) con in mano un megafono che rivolgendosi scherzosamente a un altro genitore di uno dei bambini, per altro della stessa squadra, gli ha detto nel mezzo di una conversazione: “Bast***o laziale“. Tuttavia, un tifoso dell’altra squadra si è sentito chiamato in causa. Nel tentativo di chiarire come la frase non fosse rivolta a lui, quest’uomo ha poi esclamato “Perché usate parole come bast***o davanti a dei bambini?“. A quel punto la tensione è cresciuta e “i due diretti interessati si sono messi le mani in faccia. I mister di entrambe le squadre hanno fatto rientrare i bambini negli spogliatoi di comune accordo, mentre la polizia è prontamente intervenuta per sedare gli animi. Resta un episodio orribile, ma non c’è stata nessuna invasione di campo dei genitori per picchiarsi, nessuno ha incitato all’aggressione col megafono e non è stato necessario che nessuna volante della polizia intervenisse perché sono bastati gli agenti che erano lì presenti, considerando poi che il match si è svolto loro centro sportivo”.

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