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Ultimo aggiornamento: 13:01 del 19 Marzo

Ucraina, Travaglio a La7: “Quelli sputtanati come ‘pacifinti’ avevano ragione, i veri putiniani sono coloro che vogliono continuare la guerra”

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Trump disorienta l’Occidente, Meloni in tilt. Marco Travaglio analizza il caos nel fronte atlantista, spiegando perché hanno avuto ragione coloro che sono insultati come 'pacifinti' e 'putiniani' - Il video
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Giorgia Meloni al Senato ha criticato i pacifisti, accusandoli di scagliarsi contro le spese militari e poi di lamentarsi delle ingerenze americane? Veramente un attimo prima ha affermato che dobbiamo difenderci con gli americani, quindi si mettesse d’accordo con la sua stessa affermazione. Non ci sono due frasi della Meloni che stiano insieme, sembrano pronunciate da tante Meloni diverse“. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) dal direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio su uno dei passaggi del discorso tenuto ieri al Senato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aggiungendo: “Questo è il frutto del disorientamento totale che lo tsunami rappresentato da Trump sta creando nel fronte atlantista. È molto comodo, quando non si sa più a che santo votarsi e con chi prendersela, attaccare i pacifisti. In questo momento – continua – quelli che sono stati sputtanati per 3 anni come ‘pacifinti’, soltanto perché chiedevano quello a cui si sta arrivando adesso tardi e male e cioè il negoziato, si sono dimostrati gli unici realisti. Infatti c’era una convergenza con i generali americani sulla posizione del negoziato”.

E spiega: “Oggi arriviamo trafelati, con l’Ucraina distrutta fisicamente e con l’Europa distrutta economicamente, per non aver dato retta al generale Mark Milley, che rivestiva il più alto grado degli ufficiali americani. Il 10 novembre del 2022 disse che l’Ucraina non avrebbe recuperato i territori e aveva invitato tutti ad approfittare dello stallo per negoziare un compromesso. Hanno trattato Milley, anziché Biden, da rincoglionito. Abbiamo seguito Biden in questa follia e oggi ci lamentiamo perché si arriva a una pace fatta in quel modo“.

Il direttore del Fatto conclude, ribadendo: “È l’unica pace che abbiamo e quelli che sono stati sputtanati come pacifinti che volevano il negoziato hanno avuto ragione. Infatti, ci si sta arrivando perché non c’è un’alternativa. Qual è l’alternativa? Far combattere l’Ucraina per altri sei mesi per perdere qualche altro chilometro quadrato e qualche altra migliaia di persone? Il fattore tempo da 3 anni va nella stessa direzione, cioè quella di Putin. I veri putiniani sono quelli che vogliono continuare a combattere“.

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