“Gangs of Milano – Le nuove storie del blocco” è la seconda stagione di “Blocco 181” ambientata fra le periferie multietniche del capoluogo lombardo. La serie, una produzione originale Sky prodotta da Sky Studios, TapelessFilm e Red Joint, arriva dal 21 marzo in esclusiva su Sky e in streaming su Now. Otto episodi diretti da Ciro Visco con la collaborazione di Salmo, in qualità di supervisore musicale della colonna sonora nonché di attore.
Tornando anche i tre protagonisti l’ambiziosa Bea (Laura Osma), ragazza sudamericana divisa fra la fedeltà alla sua pandilla di sole donne, la Misa, con cui controlla lo spaccio di droga nei locali della Milano bene, e la voglia di una vita diversa. Ludo (Alessandro Piavani), che dopo mesi di assenza, incapace di mettere a tacere il senso di colpa che lo divora, tornerà a Milano con un segreto; e Mahdi (Andrea Dodero) alle prese con nuove dinamiche all’interno del Blocco.
Da dove nasce tutta questa violenza e disumanità che raccontate nella serie, ma che è anche protagonista nella società di oggi?
Alessandro: La violenza è l’altra metà dell’animo umano. Purtroppo è così. Oggi, in particolare, viviamo in un mondo in cui di disumanità ce n’è fin troppa. Ci guardiamo a destra, a sinistra, guardiamo in alto, in basso, guardiamo su un telefono. C’è solo disumanità. Forse la domanda giusta da chiederci è: come e dove stiamo andando.
Laura: Penso anche molto dipenda dalla mancanza dell’amore. E anche lì, nella società ce n’è davvero poco.
Andrea: Poi è una storia che parla di vendetta. È una storia immaginaria e tocca degli aspetti della vita, della realtà, però è sicuramente un prodotto di finzione.
C’è anche molta solitudine nella serie e voi ci convivete bene?
Andrea: Non lo so, credo conoscendo persone, trovando, cercando e accettando persone importanti nella propria vita. Ma anche ritrovando quelle che abbiamo perso.
Laura: Io mi sento e sono molto sola perché lavoro tanto, viaggio tanto da sola e mi piace il rapporto che ho con me stessa. Certo, ci sono dei momenti sì e altri no. Ma fa parte della vita. Altri momenti ho l’ansia perchè comunque avere a che fare con i propri demoni non è facile.
Alessandro: La solitudine è importante. Soprattutto nel processo creativo. Credo sia utile stare da soli, fare delle riflessioni, prendersi un tempo per farsi delle domande. Poi dobbiamo stare attenti a non isolarci, ma anzi far leva sull’empatia è fondamentale. Parlare e condividere esperienze con le persone ci avvicinano, si abbattono le proprie paure condividendole ed esorcizzandole.