“Fui il primo a toccare quella parte del corpo per un film. La gente mi fermava per strada e mi diceva: Beato te”. Lino Banfi rievoca i momenti professionali passati in compagnia di Nadia Cassini, scomparsa nelle scorse ore a 76 anni. L’attrice, regina delle commedie sexy di fine anni settanta, girò con Banfi tre film tra il 1979 e il 1981, carica di una verve recitativa sempre audace e frizzante, mostrando le proprie grazie corporee, tra cui il celebre lato B per il quale esisteva perfino un’assicurazione. “Lei era così bella al punto da aver assicurato quella parte anatomica del suo corpo. Dissi al marito: come mai? Non è bello che tu abbia assicurato quella parte del corpo. Lui mi rispose: così mi hanno detto di fare, perché se quella parte del corpo si fa male, non poteva lavorare più perché all’epoca per lei la bellezza era tutto. Da un lato è una cosa che faceva ridere, dall’altra faceva impressione”, ha spiegato Banfi. “Ci sono rimasto malissimo. Si ascoltano a una certa età le notizie di amici che se ne vanno, ma questa mi ha toccato davvero molto”, ha poi precisato il grande comico pugliese oggi 88enne. “Eravamo rimasti molto legati. Era una bravissima persona, aveva una grande bontà e una grande disponibilità. Ho dei ricordi bellissimi con lei”.
Banfi ha rievocato il celebre accento americano della collega, quasi sempre doppiata in italiano, ma in un film come La dottoressa ci sta con il colonnello presente con un accento buffo di una statunitense che accenna parole in italiano, tra cui quel “coglionello” rivolgendosi a Banfi che nel film interpreta un medico colonnello dell’esercito: “Parlava con quest’accento così strano, perché poi non era italiana, e non aveva mai imparato a parlare bene italiano. Come quando nel film ‘La dottoressa ci sta col colonnello’ mi chiamava ‘coglionello’, ma non era una battuta scritta. Dissi io di lasciarla e abbiamo fatto la storia”.
Infine, l’interprete di Vieni avanti cretino e Scuola di ladri ha voluto commentare il fenomeno di costume nazionalpopolare che fu la commedia sexy all’italiana, fatta di nudi parziali, buchi della serrature, incontri tra comici bruttarelli e bellezze mozzafiato: “Film del genere non sono più proponibili. Non se ne fanno più perché non interessa a nessuno vedere queste cose, neanche i ragazzini si divertirebbero. È scomparso quel gusto del proibito dove si vedono le donne nude. La bellezza femminile era una scusa per mandare la gente al cinema a curiosare, ma poi si divertivano e uscivano dalla sala sorridenti. Eravamo noi gli accompagnatori di quelle bellezze”.