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La Regione Lombardia chiede una commissione parlamentare d’inchiesta su Attanasio: “Si cerchi la verità”

All'incontro avvenuto al Pirellone hanno preso parte rappresentanti di tutte le forze politiche presenti e – in collegamento da Roma – alcuni parlamentari
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Non ci si fermi alle dichiarazioni di intenti. Davanti alle difficoltà riscontrate dalla giustizia italiana (un processo abortito per “difetto di giurisdizione” e un secondo filone d’inchiesta ancora faticosamente aperto), serve uno strumento diverso che possa far piena luce su un triplice omicidio gravissimo e gravissimamente trascurato: serve una Commissione parlamentare d’inchiesta. È questa la richiesta finale emersa dall’incontro bipartisan organizzato ieri al Pirellone su proposta del consigliere Pierfrancesco Majorino, a cui hanno preso parte rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Regione Lombardia e – in collegamento da Roma – alcuni parlamentari.

Presenti Salvatore Attanasio, padre dell’ambasciatore ucciso il 22 febbraio 2021 in Repubblica democratica del Congo insieme con il carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e l’autista del World Food Program Mustapha Milambo, e Luca Attanasio, giornalista esperto d’Africa e omonimo dell’ambasciatore, che in queste settimane ha pubblicato un podcast d’inchiesta sul caso. Molte le lacune e le contraddizioni che ne emergono, più volte sottolineate anche su queste pagine. Su tutte, la voce di Dario Tedesco, vulcanologo che per le sue ricerche da anni frequenta la regione vulcanica del Nord Kivu. Tedesco era a Goma, la sera prima dell’imboscata, a cena con Attanasio, Iacovacci e la piccola comunità italiana riunita per salutare l’ambasciatore. Ebbene: secondo quanto racconta il professore, Luca Attanasio gli aveva confidato in disparte di essere furioso e profondamente deluso per aver scoperto un enorme ammanco di fondi italiani inviati per un progetto di mense scolastiche del WFP. Per questo, la mattina dopo voleva andare a Rutshuru per verificare lo stato di un’altra gamba di quel medesimo progetto. A Rutshuru Luca non arriverà mai. La voce di Tedesco – fatta ascoltare ieri in un estratto del podcast – mostra quanto poco ancora si sia scavato nella vicenda, accenna a possibili piste, solleva dubbi e interrogativi, a cui non si sono sottratti i presenti.

Presenti, lo ribadiamo, di ogni colore politico, uniti nella richiesta di dare un seguito alla ricerca di verità e giustizia. Su tutti, citiamo Lisa Noja, capogruppo di Italia Viva in Regione Lombardia: “Dopo l’iniziale sgomento alla notizia del triplice omicidio, man mano che emergeva lo spessore della figura di Luca Attanasio ho sentito profonda gratitudine per essere stata rappresentata all’estero in questo modo. Ma anche profondissima vergogna per come lo Stato non ha saputo rispondere. La vergogna è un sentimento importante per spingere a reagire. Ebbene: proseguendo nella ricerca della verità, sappiamo che potrebbero emergere verità scomode, sappiamo che potremmo vergognarci ancora di più. Ma non c’è verità ignominiosa che sia più ignominiosa della mancanza di verità”. Una verità che è da ricercare con tutti i mezzi democratici disponibili. È dunque ora di valutare, come richiesto espressamente da Giuseppe Augurusa (dirigente sindacale ed esponente dell’Associazione Amici di Luca Attanasio), l’avvio di una Commissione parlamentare d’Inchiesta che faccia piena luce su un delitto gravissimo che non può restare senza verità e giustizia.

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