Un incubo che emerge dal mare, sotto forma di una densa schiuma bianca e tossica. È quanto sta accadendo sulla costa meridionale dell’Australia, dove le autorità sono state costrette a chiudere due spiagge a sud di Adelaide, invase da una sostanza misteriosa che sta provocando la moria di pesci e malesseri a decine di bagnanti. Le spiagge di Waitpinga e Parsons Beach sono state interdette al pubblico dopo che, nel fine settimana, una coltre di schiuma bianca ha ricoperto il litorale, portando con sé un’ondata di pesci e polpi morti. Ma non solo: oltre 100 bagnanti, tra cui molti surfisti, hanno denunciato irritazioni agli occhi e alla gola, vista offuscata e difficoltà respiratorie dopo essere entrati in contatto con l’acqua contaminata.
“Era molto densa”, ha raccontato un bagnante, Anthony Rowland, ai media australiani, descrivendo la schiuma che ha invaso la spiaggia. “C’era della roba verde e viscida che ha ricoperto la spiaggia“. L’uomo, che ha pubblicato sul suo profilo Facebook le immagini della schiuma e dei pesci morti (tra cui polpi e draghi marini, “parenti” dei cavallucci marini), ha anche descritto i sintomi provati dopo essere entrato in contatto con la sostanza: “Mi ha preso in gola. Come quando inali il forte odore di un prodotto per le pulizie molto potente. Avevo la voce rauca”.
L’ipotesi più accreditata, al momento, è che la schiuma sia il risultato di una fioritura algale anomala, favorita da condizioni meteorologiche insolite. La schiuma, in particolare, sarebbe un sottoprodotto della decomposizione delle microalghe. Gli scienziati hanno prelevato campioni d’acqua lunedì per analizzare la schiuma e identificare l’organismo tossico responsabile del fenomeno. Tuttavia, potrebbero volerci giorni prima di avere i risultati definitivi. Nel frattempo, le autorità hanno invitato la popolazione a evitare le spiagge contaminate e a segnalare eventuali altri avvistamenti di schiuma o di pesci morti.