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Autovelox, il decreto del Mit sull’omologazione: “Ok ai dispositivi approvati dal 2017 in poi”

Un provvedimento che potrebbe mettere definitivamente la parole fine al caos provocato anche da ordinanze della Cassazione discordanti
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Come già annunciato a febbraio dal sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Tullio Ferrante, fa passi avanti lo schema di decreto sull’omologazione degli autovelox che è stato già inviato a Bruxelles. Un provvedimento che potrebbe mettere definitivamente la parole fine al caos provocato anche da decisioni della Cassazione discordanti, che hanno interpretano in maniera differente casi simili.

La principale novità riguarda, come già dichiarato da Ferrante rispondendo a un’interrogazione in commissione Trasporti alla Camera, i dispositivi di controllo della velocità “approvati dal 2017 in poi” che “saranno coerenti con i requisiti di omologazione individuati dallo schema di decreto”. La conferma arriva dal Corriere della Sera che ha letto il testo del decreto attuativo del Mit. Quindi gli autovelox approvati dal Ministero dal 13 agosto 2017 in poi saranno considerati automaticamente omologati, mentre i modelli precedenti dovranno essere rimossi o ottenere la relativa omologazione con un nuovo esame tecnico.

L’Ue ha tempo fino a giugno per inviare al governo italiano eventuali osservazioni. Poi il provvedimento potrà essere adottato ed entrare in vigore. Un passaggio che chiuderebbe la storica disputa riguardante i termini “omologazione” e “approvazione“ ministeriale. In Italia non sono mai esistiti dispositivi per il rilevamento della velocità omologati (sono solamente approvati) perché la procedura di omologazione non è stata mai regolamentata. Il decreto colmerebbe, dopo tanti anni, questa lacuna e bloccherebbe anche gran parte dei ricorsi, aumentati in maniera esponenziale in particolare dopo l’ordinanza della Corte di Cassazione dell’aprile del 2024.

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