A gennaio, Gianluca Vacchi ha acquistato un Bombardier Global Express XRS. Si tratta di un jet da decine di milioni di euro capace di volare da Bologna a Miami senza scali. “Un sogno diventato realtà”, lo ha definito lui stesso. Ma per il consigliere comunale di Coalizione Civica, Detjon Begaj, quel sogno ha un prezzo salato per l’ambiente: “In 34 voli fatti in soli due mesi, l’emissione di CO2 è tra le 583 e le 670 tonnellate. È come se 45mila automobili guidassero per un giorno intero”, ha rivelato Bergaj al Corriere della Sera.
Intervenuto in aula il 17 marzo, Begaj ha spiegato i suoi calcoli basandosi sui dati di Flightradar24: “Ho considerato il consumo medio di carburante per ogni ora di volo, che è tra i 2mila e i 2300 kg, e che un kg di Jet-A1 consuma 3,16 kg di CO2. Ho potuto vedere i 34 voli che ha realizzato in questi due mesi e quindi mi è stato semplice calcolare quanto ha consumato finora il suo jet”. Il dato è significativo: il velivolo di Vacchi ha prodotto in due mesi le emissioni annuali di 127 bolognesi. “Non trovo accettabile che in soli due mesi si possa inquinare così tanto. Non è equo, non è giusto, non è sostenibile”.
E se l’abitudine di Vacchi continuasse in modo costante per un anno interno? Lo scenario tracciato dal consigliere comunale è critico: “Le emissioni di CO2 di questo aereo in un anno equivalgono a 33 milioni di chilometri percorsi in auto, ovvero 830 giri intorno alla Terra, 4mila voli Roma-New York per una sola persona, le emissioni annuali di 900 famiglie italiane o l’assorbimento di CO2 di 200mila alberi”. Ma non solo, perché in generale i jet privati “inquinano almeno 4 o 5 volte di più degli aerei di linea. Non può essere considerato normale che miliardari emettano tonnellate di CO2 per tratte percorribili in treno”.
