Libri e Arte

Giornata per le vittime delle mafie, i libri da far leggere ai bambini: dalle “Ribelli” che hanno sfidato l’omertà al diario immaginario di Borsellino

Abbiamo selezionato per voi alcuni dei libri pubblicati nell'ultimo anno e dedicati ai più giovani, per ricordare storie spesso dimenticate

di F. Q.

Il 21 marzo è la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Sono più di mille nomi e cognomi, storie che spesso le più giovani generazioni non ricordano. Al di là di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Peppino Impastato, è sempre più difficile trovare ragazzi che sappiano cos’è accaduto a uomini e donne come Libero Grassi, Rocco Chinnici, Rita Atria, Placido Rizzotto e tanti altri. Anche la parola “mafia” sembra essere scomparsa. Ma oggi ancora di più c’è la necessità di conoscere. A continuare a pubblicare libri su questi temi sono case editrici “resistenti” e autori persuasi che sia necessario passare il testimone. Abbiamo selezionato per voi alcuni dei libri usciti nell’ultimo anno dedicati ai bambini e ai ragazzi.

“La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia” di Annamaria Frustaci – Mondadori (dai 10 anni)

Una doppia storia. Quella vera dell’autrice, nata a Catanzaro e oggi magistrato sotto protezione e quella della protagonista di questo libro: Lara. Siamo a San Maurilio, che si affaccia sul mare della Calabria. Lara ha capito presto, sui banchi di scuola, che a dettare legge sono Totò e i suoi amici. Un giorno, Lara e Totò trovano un cagnolino che guaisce chiedendo aiuto. È lei a vederlo per prima, eppure il ragazzo reclama il diritto di tenere il cucciolo tutto per sé. Ma Lara ha ormai intuito che il solo modo per sconfiggere la mafia, che serpeggia tra le vie del paese, è guardarla in faccia con onestà e coraggio. Così decide di fare a Totò una proposta che non può rifiutare…

L’autrice, nata a Catanzaro, si è laureata con il massimo dei voti in Giurisprudenza a Pisa: nel 2010 è diventata magistrato ed è tornata nella sua città per svolgere la formazione, spostandosi poi alla Procura di Reggio Calabria, dove ha lavorato con Nicola Gratteri. Dopo altri incarichi, nel 2016 è di nuovo a Catanzaro per lavorare alla Direzione distrettuale antimafia sotto la direzione dello stesso Gratteri, rivelando legami tra criminalità organizzata, politica e imprenditoria. Da due anni vive sotto protezione. Annamaria Frutaci aveva 14 anni quando il magistrato Gherardo Colombo è stato in visita al liceo classico che frequentava. Quell’incontro le ha insegnato che è sempre possibile cambiare le cose e lottare per la legalità, anche quando si vive in territori difficili.

“Senza scorciatoie” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso – Mondadori (dagli 11 anni)

Per Luigi il calcio è tutto. Quando gioca, punta dritto verso la porta e segna, dimostrando al mondo quanto vale. Nel quartiere i ragazzi lo sanno che è il migliore. E lo rispettano, perché è il cugino di Antony, che ha le conoscenze giuste e parecchi soldi, per via del giro di scommesse che gestisce. L’unico campo che però Luigi conosce è la strada, tra buche, crepe, erbacce. Fino a quando, tra le palazzine scolorite, non apre il Centro culturale, con il suo campo di erba vera, gli spalti, il pubblico. E con Bernardo, il ragazzo che racconta la possibilità di una vita diversa, lontana dalla rassegnazione e dalla violenza, attraverso le storie di chi ha osato sfidare la mafia con coraggio: Peppino Impastato, don Pino Puglisi, Giovanni Falcone, Rita Atria. Combattuto tra obbedire al cugino – stando alla larga da Bernardo e dalla gente che viene da fuori il quartiere – e inseguire il sogno di indossare la maglia di una squadra importante – magari vincendo il torneo del Centro Culturale – Luigi alla fine giocherà la sua partita più importante: quella verso la libertà.

“Paolo sono. Il taccuino immaginario di Paolo Borsellino” di Alex Corlazzoli – Giunti

Un libro scritto come se il famoso magistrato fosse un amico che si racconta. A partire da fatti reali l’autore narra l’esistenza di Borsellino attraverso la strategia letteraria del diario. È Paolo che in prima persona lascia tracce della sua infanzia, adolescenza, delle sue scelte da adulto su pagine ben illustrate da Giacomo Agnello Modica. Un libro che aiuta a far vivere ai ragazzi non solo la vicenda di Borsellino ma anche quella di altre vittime della mafia che hanno intrecciato la sua strada: il capitano Emanuele Basile, Rocco Chinnici, Ninni Cassarà, Rosario Livatino. A maggio – sempre nella stessa collana della Giunti – uscirà scritto da Corlazzoli “Volevo fare Zorro”, il taccuino immaginario di Giovanni Falcone.

“L’Italia di Rocco Chinnici. Storie su un giudice rivoluzionario e gentile” di Riccardo Tessarini, Alessandro Averna Chinnici – Minerva edizioni (dai 12 anni)

Un ritratto corale e inedito di Rocco Chinnici, magistrato rivoluzionario nella lotta alla criminalità organizzata, assassinato da Cosa nostra con un’autobomba davanti casa a Palermo il 29 luglio 1983. Attraverso le voci di familiari, colleghi, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni ed esponenti della società civile, emerge il profilo di un pioniere della ggiustizia che, con visione e coraggio, intuì l’importanza di un’azione coordinata contro la criminalità organizzata, inventando il pool antimafia e indagando nei patrimoni illeciti dei colletti bianchi, italiani ed esteri. Per primo, inoltre, portò il suo impegno per la legalità e per un cambiamento culturale anche nelle scuole e nella società civile. A cento anni dalla nascita (19 gennaio 1925), Chinnici rivive nelle tante, toccanti testimonianze raccontate al nipote Alessandro, nato otto anni dopo l’attentato, oggi ufficiale dei Carabinieri. Un’opera vibrante, appassionata e a tratti commovente per celebrare non solo l’esempio e la memoria del giudice e dei suoi più stretti collaboratori, ma per trasmettere anche un potente messaggio di responsabilità e impegno civile alle nuove generazioni.

“Le ribelli. Storie di donne che hanno sfidato la mafia per amore” di Nando dalla Chiesa – Melampo (dai 13 anni)

C’è un filone femminile nella lotta alla mafia, tradizionalmente ricondotta al coraggio e al protagonismo di figure maschili. Lo testimoniano alcune storie di donne che, muovendo dal proprio rapporto di sangue o affettivo con alcune vittime, hanno contribuito a rompere un’omertà secolare. È il caso di Francesca Serio, la madre del sindacalista contadino Salvatore Carnevale; di Felicia Impastato madre di Peppino, l’ormai celebre protagonista de “I cento passi”; di Saveria Antiochia, la madre del poliziotto Roberto, ucciso con il “suo” commissario Ninni Cassarà; di Michela Buscemi, con due fratelli vittime di Cosa Nostra, contigui agli ambienti dei clan, eppure coraggiosa parte civile al maxiprocesso di Palermo. E poi di Rita Atria, sorella di Nicola, giovane boss dello spaccio, diciassettenne collaboratrice di Borsellino e disperatamente suicida dopo la strage di via D’Amelio. E ancora di Rita Borsellino, sorella dello stesso giudice, simbolo più alto di questa ribellione, già candidata ad amministrare la Sicilia, teatro della tragedia infinita. Ma se ancora c’era qualche dubbio sull’ “antimafia donna” e sulla forza rivoluzionaria dei sentimenti, la storia recente ci ha proposto una vicenda senza confronti, riassumibile in tre lettere: Lea. Ossia il nome di una giovane donna, Lea Garofalo, giunta a Milano da Petilia Policastro. Nella sua storia si intrecciano infatti, in forma irripetibile, la ribellione individuale e solitaria che attraversa la storia della lotta alla mafia della donna del Novecento, e la ribellione femminile collettiva, sociale, maturata negli anni duemila. Ecco perché questo libro uscito per la prima volta quasi vent’anni fa si arricchisce oggi di nuove atmosfere e di un nuovo capitolo, dedicato alla storia di un processo e di una lotta collettiva che hanno trasformato una vittima destinata a essere dimenticata per sempre nell’eroina di una leggenda civile.

Giornata per le vittime delle mafie, i libri da far leggere ai bambini: dalle “Ribelli” che hanno sfidato l’omertà al diario immaginario di Borsellino
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