“Cinque giorni prima del debutto avevo deciso di lasciare. Addio. Basta”.
E poi?
“Ho chiamato il mio agente per comunicargli la decisione, avevo anche valutato possibili penali: ero disposto a pagare, ma dovevo andarmene”.
Perché?
“Non mi sentivo all’altezza, avevo pure una febbre da stress”.
E il suo agente?
“Per fortuna non ha risposto”.
Vabbè, l’avrebbe mandata a quel paese.
“Non lo so, ero veramente convinto. Con il regista che aveva colto la crisi: ‘Claudio, vai a casa, prendi fiato’. Così sono uscito dal teatro e ho preso la metropolitana. Poi qualcosa è successo”.
(Claudio Castrogiovanni ha debuttato a Roma, al teatro Brancaccio, con il musical “Prova a prendermi”. Lui è l’agente che rincorre il furbastro, lo insegue, lo conosce, lo capisce, lo rispetta. Lo arresta e gli offre una seconda chance. Le seconde, terze, a volte quarte chance Claudio Castrogiovanni non le ha aspettate, le ha cercate con un volli, un fortissimamente volli di chi i centimetri della vita sa come conquistarli. E ora gli applausi hanno un altro sapore…)
Insomma, dopo la metropolitana.
“A casa ho iniziato a riascoltare i brani del musical. Ho lasciato da parte quello principale, sono passato al secondo. Ho come trovato la chiave per tutto il resto e mi sono commosso”.
In carriera quante volte le è capitata una crisi del genere?
“Raramente, mai al punto di mollare; è stata fondamentale Flaminia (la moglie). È stata lei a tranquillizzarmi…”
Tommaso Cassissa, suo partner in scena, è uno youtuber.
“Quando mi hanno detto che era lui il protagonista, ho pensato ‘sono pazzi’. Invece è arrivato questo 24enne che già conosceva tutto il musical, lo cantava con i tempi giusti e con una recitazione diretta, vera, senza fronzoli”.
Alcun timore.
“Appariva così tranquillo che una giorno sono andato nel suo camerino: ‘Scusa, non hai un po’ di paura?’. E lui: ‘In realtà me la faccio addosso, ma non serve a niente’”.
Bravo.
“Un 24anne ha insegnato qualcosa a un 56enne”.
Il palco è micidiale.
“Mai sentirsela ‘calda’, mai! Se te la senti calda, il palco diventa una bocca con 156 denti affilati”.
La sua professione mette alla prova gli alti e bassi dell’umore.
“Il mio è stato un lavoro molto duro, costante, sull’accettarsi, e ho smesso di preoccuparmi dell’obiettivo”.
Tradotto.
“Se uno non lavora non deve darsi del fallito”.
Le è successo?
“Dieci anni fa credevo di lasciare”.
Stava mollando.
“Tanto da iniziare a prendere lezioni di cucina, a pensarmi come chef. Dovevo creare qualcosa di concreto”.
Risultati?
“Molto buoni, mi sono divertito”.
Dieci anni fa cosa non girava?
“Emanavo il desiderio di essere amato, nel profondo, da chiunque. Dovevo essere sempre performante, risultare sempre figo”.
La svolta?
“Da quanto insegno recitazione ho relativizzato totalmente la dimensione”.
Prima era come un uomo che per risultare sexy stava con la camicia aperta pure d’inverno.
“E ammiccante, e seducente pure con chi non mi interessava. Dietro c’era un profondo dolore, una profonda insicurezza”.
Oltre allo chef, altro?
“(Ride) All’inizio della mia vita adulta sono stato ufficiale di Marina, poi avvocato e prima di diventare chef ho partecipato ai Mondiali di poker a Las Vegas”.
Il filo conduttore?
“L’ADHD (il Disturbo da Deficit di Attenzione/iperattività)”.
Come lo ha scoperto?
“Attraverso i miei figli: è stato diagnosticato a entrambi, quindi ho capito che anche io ne soffro; ho capito come cercavo di decodificare la vita, di mutare costantemente”.
Fino a dove?
“L’attore è la sublimazione massima. Il luogo giusto. Se non fossi attore, morirei.
I suoi figli cosa le hanno detto del musical?
“(Pausa) Erano in prima fila, con mia moglie”.
E… ?
“Ai ringraziamenti mi mandavano baci”.
Sicuro, ha pianto.
“Pure malamente”.
Giusto.
“(Pausa) Lo spettacolo è bellissimo, tanto che a Roma stiamo aggiungendo date; la compagnia è stupenda”.
A 56 anni ha trovato la sua “formula” della Coca Cola.
“No, in questo mestiere non esiste formula, ma la rotta va aggiustata costantemente. Ora lo so”.
Cultura
“Ho l’ADHD, nella mia vita sono stato Ufficiale di Marina, poi avvocato, chef e ho anche partecipato ai Mondiali di poker a Las Vegas”: Claudio Castrogiovanni si racconta
L'attore ha debuttato a Roma, al teatro Brancaccio, con il musical “Prova a prendermi”
