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Incendio e blackout a Heathrow, scalo bloccato per ore: 1.350 voli cancellati. “Traffico aereo riaperto parzialmente”

Caos all'aeroporto londinese per tutta la giornata di venerdì. "Speriamo domani di poter riprendere a pieno regime l’attività", comunicano le autorità sui social
Incendio a Heathrow: le fiamme avvolgono una stazione elettrica. Chiuso l'aeroporto di Londra - Video
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Riprenderà parzialmente venerdì sera il traffico aereo da e per lo scalo londinese di Heathrow, interrotto per tutta la giornata da ore a causa di un incendio e del conseguente blackout in una sottostazione elettrica nella zona ovest della capitale britannica. Lo comunica in un post l’account social dell’aeroporto, il più importante del Regno Unito e il più trafficato d’Europa: “I nostri team hanno lavorato instancabilmente dall’incidente per garantire una pronta ripresa. Ora siamo in grado di riprendere i voli in sicurezza, dando priorità al rimpatrio e al trasferimento degli aeromobili. Speriamo domani di poter riprendere a pieno regime l’attività”, si legge. “La nostra priorità”, prosegue il post, “rimane la sicurezza dei nostri passeggeri e di coloro che lavorano in aeroporto. Ci scusiamo per gli inconvenienti causati da questo incidente”. In totale sono stati cancellati 1.351 voli in arrivo e in partenza.

Solo qualche ora prima le autorità aeroportuali avevano ammesso di non saper fare previsioni sul ritorno all’operatività dello scalo, pronosticando disagi significativi per giorni. “Mentre le squadre dei vigili del fuoco stanno rispondendo all’incidente, non abbiamo chiarezza su quando l’energia potrà essere ripristinata in modo affidabile”, comunicavano. “Ci aspettiamo notevoli disagi nei prossimi giorni e i passeggeri non devono recarsi all’aeroporto in nessun caso fino alla sua riapertura”. La compagnia di bandiera British Airways ha subito dichiarato che il rogo avrebbe avuto “chiaramente un impatto significativo sulle nostre operazioni e i nostri clienti”.

Coinvolti quasi trecentomila passeggeri Nella giornata di blocco al traffico, le conseguenze hanno riguardato quasi trecentomila passeggeri, secondo la stima realizzata sui voli programmati venerdì la società di analisi dell’aviazione civile Cirium. I disagi, con conseguenze a livello mondiale, sono destinati ad andare avanti per giorni dopo che diversi voli sono stati deviati su altri aeroporti: servirà quindi tempo, forse fino a una settimana, per tornare alla piena normalità. Alcune compagnie aeree, come Ryanair ed Easyjet, hanno organizzato dei voli supplementari da altri scali o mettendo a disposizione più posti sulle proprie tratte per aiutare i viaggiatori. I media britannici sottolineano una situazione del genere non si vedeva dal 2010, quando l’eruzione di un vulcano islandese bloccò per giorni il sistema dell’aviazione britannico ed europeo, interessando dieci milioni di passeggeri.

Il rogo domato in mattinata Intorno alle 9 del mattino i vigili del fuoco di Londra hanno affermato che l’incendio di Hayes, che ha causato la chiusura dello scalo, è “sotto controllo“, aggiungendo che i servizi di emergenza “resteranno sulla scena per tutto il giorno”: “I nostri investigatori antincendio inizieranno le loro indagini e continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner per ridurre al minimo i disagi e supportare la comunità”, hanno affermato in un post sui social media. er spegnere l’incendio sono intervenuti sul posto settanta vigili del fuoco con dieci autopompe, mentre 150 residenti sono stati evacuati da abitazioni vicine alla succursale elettrica, situata nel comune di Hillingdon, nella cintura londinese. Circa 16mila abitazioni sono rimaste senza elettricità. La Bbc ha confermato il coinvolgimento dell’antiterrorismo, seppure per ora solo a titolo “cautelativo“, nelle indagini sull’incendio. L’emittente ha citato secondo le quali comunque non sono emersi indizi di sabotaggio” o di piste diverse rispetto a potenziali cause accidentali. L’interessamento dell’antiterrorismo alle verifiche in corso ad opera della polizia locale dei vigili del fuoco fa parte delle “precauzioni del caso”, ha detto una fonte.

L’aeroporto Lo scalo, il più trafficato d’Europa, gestisce oltre 80 milioni di passeggeri ogni anno, e una media di 1.300 voli al giorno fra atterraggi e decolli. Al momento in cui è stata dichiarata la chiusura, in volo verso Heathrow c’erano 120 aerei di linea: sette voli di United Airlines sono dovuti tornare agli aeroporti di partenza o atterrare altrove. Alcuni collegamenti per Heathrow sono stati deviati su un altro aeroporto londinese, quello di Gatwick. Altri voli ancora sono stati costretti invece a deviazioni in corsa verso altre mete, anche lontane da Londra e dalla Gran Bretagna. A metà giornata, il sito FlightRadar aveva conteggiato circa una sessantina di voli deviati dalla rotta originaria dopo il decollo, per lo più verso Amsterdam, Manchester, Glasgow, Francoforte, Shannon (in Irlanda), Parigi, Madrid e persino (per alcuni aerei già partiti da oltre oceano) con rientri su Washington o su New York.

Iata: “Chiaro fallimento su prevenzione” I vertici dell’International Air Transport Association hanno severamente criticato i responsabili dell’aeroporto per la mancata prevenzione del blackout causato dall’incendio. Il direttore generale dell’ente internazionale dell’aviazione civile, Willie Walsh, ha evocato su X “un chiaro fallimento nella pianificazione” della sicurezza degli impianti. “Heathrow ancora una volta ha lasciato a terra passeggeri e compagnie aeree”, ha denunciato. Anche esperti britannici hanno messo in discussione la quasi totale dipendenza elettrica dello scalo da una sola centrale. “Un evento senza precedenti“, lo ha definito il ministro dell’Energia britannico, Ed Miliband, alla Bbc. “Non conosciamo ancora la causa dell’incendio”, ha spiegato, sottolineando che il governo laburista di Keir Starmer vuole fare piena luce su quanto accaduto ed evitare che si ripeta in futuro. La priorità al momento “è quella di riportare alla normalità l’attività dello scalo e ripristinare la corrente nella zona della capitale colpita”. Il governo britannico, comunque, non ha al momento sospetti di un atto intenzionale.

Il blackout per le abitazioni L’incendio non ha avuto solo ripercussioni per lo scalo aeroportuale ma ha causato anche blackout in una vasta area. In mattinata è stata ripristinata la corrente in gran parte delle case nell’ovest di Londra. National Grid, il gestore pubblico delle reti elettriche nel Regno Unito, informava che la corrente era tornata in 62 mila delle case nella zona colpita mentre 4.900 abitazioni ne erano ancora sprovviste. L’incendio nella sottostazione ha danneggiato le apparecchiature e causato una perdita di alimentazione in alcune aree.

Le conseguenze in Italia e i diritti dei passeggeri Il caos scoppiato all’aeroporto londinese ha portato alla cancellazione anche di numerosi voli diretti in Italia: dieci, cinque coppie di arrivi e partenze, sugli scali lombardi di Malpensa e Linate. Altri cinque i voli della British Airways che, tra le 7.55 e le 20, erano previsti in partenza oggi da Roma Fiumicino per Londra Heathrow e altrettanti in arrivo e che risultano invece cancellati. La società specializzata in trasporto aereo RimborsoAlVolo, sta registrando la cancellazione di diversi voli previsti oggi da Londra con destinazione Milano, Venezia, Roma, Bologna e Napoli. La normativa stabilisce che le tutele per i passeggeri previste in caso di cancellazione o ritardi prolungati si applicano anche ai voli (di linea, charter, low cost) in partenza da un aeroporto situato in un Paese non comunitario, con destinazione un aeroporto comunitario, qualora la compagnia aerea sia comunitaria – spiega RimborsoAlVolo – Lo scoppio di un incendio rientra nelle cause di forza maggiore non imputabili alla responsabilità delle compagnie aeree, ma anche in questi casi i diritti dei viaggiatori devono essere garantiti dai vettori. In caso di cancellazioni e ritardi prolungati le compagnie devono garantire assistenza ai passeggeri, sotto forma di pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa, sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o più pernottamenti, trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa, due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica. Se l’assistenza non viene garantita e il passeggero ha dovuto pagare i pasti, le bevande, i taxi o gli hotel, la compagnia aerea deve rimborsare le spese sostenute, purché ragionevoli e appropriate: a tal fine è bene conservare tutte le ricevute attestanti tali spese

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