“Non servono nuove narrazioni, ma un manager serio che abbia a cuore lo sviluppo del nostro territorio pensando meno ai profitti e più al benessere collettivo”. Lo dicono le operaie e gli operai di Mirafiori in cassa integrazione che questa mattina hanno partecipato al presidio convocato dagli europarlamentari del gruppo The Left davanti alla porta due dello stabilimento torinese. “Ci sentiamo presi in giro dai padroni che pensano solo ai profitti” dicono i lavoratori che in questi mesi hanno lavorato soltanto pochi giorni. “Essere in cassa vuol dire vivere con 1100 euro al mese: “Noi non ce la facciamo più a mantenere le nostre famiglie” racconta Maria. “Vogliamo che qui si producano vetture ad alti numeri che possano essere acquistate anche dai lavoratori – conclude Gianni Mannori, responsabile Fiom Cgil per Mirafiori – non serve il polo del lusso ma un polo che possa consentire ai lavoratori di lavorare e di acquistarsi i beni che producono”.
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