Due operai morti sul lavoro nel giro di poche ore. Il primo a Lamezia Terme il secondo vicino a Ferrara

Un operaio di 53 anni, Roberto Falbo, è morto cadendo da un’impalcatura in una fabbrica per la produzione di mangimi a Lamezia Terme. Falbo, che era un dipendente della fabbrica, è deceduto sul colpo ed a nulla sono valsi i soccorsi prestatigli dal personale del 118, intervenuto insieme ai carabinieri ed ai vigili del fuoco. Sul posto anche il personale dello Spsal, il Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro. La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha aperto un fascicolo sull’incidente per accertare eventuali responsabilità. Nella stessa area industriale, lo scorso gennaio, era avvenuta la prima morte sul lavoro su tutto il territorio nazionale.
Poche ore dopo un operaio di 41 anni è morto dopo essere caduto all’interno di un silos, in un’azienda che produce riso nel comune di Codigoro, in provincia di Ferrara. Sul posto, i carabinieri della stazione del paese, insieme alla medicina del lavoro dell’Asl, ai vigili del fuoco e al 118. La vittima, originaria della provincia di Rovigo, lascia due figli. L’operaio era dipendente di una ditta esterna e stava svolgendo lavori sopra il silos, quando è caduto all’interno.
Nel primo mese dell’anno (ultimi dati disponibile) le vittime sul lavoro sono state 60, ben 15 in più rispetto al gennaio 2024. Nell’intero anno passato, i morti sono stati 1.090, ovvero 49 in più del 2023. Le costruzioni restano il settore in cui si registra il maggior numero di decessi.