“Olio d’oliva e di cocco o vaselina come lubrificanti ‘fai da te’? Attenzione, ecco cosa si rischia”. I consigli del sessuologo

Il fai da te ha contagiato anche il settore dei lubrificanti utilizzati per i rapporti sessuali. Secondo un’analisi dei post pubblicati sui social condotta da MailOnline è emersa l’ampia varietà di prodotti che le coppie utilizzano al posto di quelli concepiti per uso sessuale. Per esempio, un thread di Reddit intitolato “Quale alternativa al lubrificante hai usato?”, che ha ricevuto centinaia di migliaia di commenti, mostra che molti optano per l’olio di cocco e la vaselina, mentre altri scelgono oli da cucina come l’olio extravergine d’oliva e l’olio di girasole. C’è chi afferma che “L’olio d’oliva ha funzionato bene, ma preferirei un vero lubrificante”, o chi racconta di usare l’olio di cocco “da circa dieci anni, da quando ho scoperto che l’olio per bambini mi provocava mal di gola”… Ma non mancano utenti che riportano effetti indesiderati, sconsigliando “fortemente” l’uso di olio di girasole perché causa infezioni alle vie urinarie. Non è esente da inconvenienti neppure l’olio di cocco: “Mi ha causato una delle peggiori infezioni del tratto urinario che abbia mai avuto. La mattina dopo urinavo sangue”, ha detto un altro. Di fatto, gli esperti avvertono che gli oli possono causare irritazioni e rompere i preservativi.
Il parere dell’esperto
Ma c’è anche chi getta acqua sul fuoco dell’allarmismo: “L’olio d’oliva, di cocco o quello di girasole, come il burro di karité, sono tutti presidi utilizzati fin dalla antichità per sopperire alla secchezza dei genitali – spiega al FattoQuotidiano.it il professor Salvatore Caruso, Presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica -. Oggi è facile ottenere un preparato del genere e la loro efficacia lubrificante è assicurata”. Tuttavia, non si possono considerare totalmente innocui: “Sebbene ‘naturali’ non tutti i lubrificanti sono privi di effetti collaterali – continua l’esperto -. Un loro uso prolungato può alterare l’acidità vaginale e quindi il microbiota vaginale con comparsa di sintomi fastidiosi: perdite maleodoranti, prurito, bruciore. Inoltre, per chi utilizza il condom come contraccettivo o per difesa da infezioni a trasmissione sessuale, il rischio è la sua rottura. Bisognerebbe affidarsi quindi a prodotti ‘naturali’ bilanciati, che abbiano una certificazione di sicurezza. In ogni caso, se è necessario il loro uso – in un’opportunità di intimità sessuale sprovvista del lubricante ‘certificato’ – , ben venga qualsiasi ‘olio a portata di mano’, piuttosto che rinunciare all’esperienza naturale e spontanea”.
Problemi intimi
Il fenomeno della ricerca di un buon lubrificante riporta in evidenza la questione del perché a volte occorrano rimedi di questo tipo. “In genere nella donna giovane la lubrificazione vaginale spontanea dipende molto dai preliminari. Rapporti frettolosi non sempre consentono un’adeguata lubrificazione, con conseguenti fastidi durante il rapporto, creando disagio piuttosto che gratificazione – spiega Caruso -. Inoltre il fumo, malattie metaboliche, antidepressivi, alcuni contraccettivi possono provocare un’insufficiente lubrificazione. Nella donna meno giovane, o in post menopausa, i cambiamenti ormonali contribuiscono moltissimo alla scadente lubrificazione e rappresentano un appuntamento inevitabile con il dolore coitale”.
Le tipologie in commercio
Ma a parte i lubrificanti alternativi, tra quelli in commercio “i migliori sono a base di gel, e si usano di solito prima di un rapporto anale o vaginale; o anche quando si utilizzano i sex toys – continua l’esperto -. Hanno una componente acquosa (di breve durata) o oleosa (vasellina) o siliconata (di maggiore durata). Se la condizione di secchezza vaginale è cronica, come in menopausa, conviene utilizzare degli idratanti applicati a prescindere dall’intimità sessuale. Il loro utilizzo non sostituisce i lubrificanti. Gli idratanti contengono di solito acido ialuronico il cui effetto osmotico consente il passaggio di componente acquosa dal sistema vascolare locale alla parete vaginale”.
L’uso combinato con il profilattico
Un elemento importante da considerare è che non tutti i lubrificanti sono compatibili con l’uso del condom. “Quelli a base acquosa vanno bene; se sono a base oleosa possono invece ridurre l’elasticità del profilattico e di conseguenza causarne la rottura. La maggior parte dei condom è con silicone e lubrificata. Già questo aiuta molto nel caso sia richiesto un supporto lubrificante, ma ciò non esclude un’ulteriore applicazione a componente acquosa”.
Sicurezza dei prodotti on line
Anche il ricorso all’acquisto on line di un lubrificante risulta superfluo e non privo di qualche rischio; “piuttosto che acquistare su Internet, le farmacie sono ricche di prodotti da banco che possono aiutare a superare le difficoltà. On-line troviamo prodotti noti, ma anche parecchie offerte di cui non si conosce bene la composizione e le norme di produzione per rendere sicuro ed efficace il prodotto”, continua Caruso.
Ricorrere al fai da te, come spiega il nostro esperto, espone al rischio di utilizzare un supporto inadeguato. Per esempio, i prodotti a base di glicerina possono promuovere o sostenere la presenza della vaginite da candida. “L’utilizzo cronico può innescare cambiamenti del microsistema vaginale (microbiota), con conseguente variazione del ph (acidità) vaginale e insorgenza di vaginosi (perdite malodoranti, prurito, bruciore) – mette in guardia Caruso -. Ricordiamo ancora che un rischio non da poco è l’insuccesso contraccettivo del condom quando si rompe. In più, l’utilizzo di supporti a base di silicone può danneggiare/degradare il sex toy”.
L’alto lato del rapporto
Sebbene il rapporto vaginale possa non richiedere alcun presidio, di sicuro il rapporto anale dovrebbe essere preceduto dall’applicazione di lubrificanti. In questo ambito bisogna tenere conto di un aspetto forse poco considerato: “Spesso questi prodotti hanno un componente anestetico e formulazioni adeguate, ma l’anestetico può passare in circolo causando una sensazione di spossatezza che non ha nulla a che vedere con le sensazioni post orgasmiche”. Detto questo, non bisogna mai dimenticare che “il miglior lubrificante naturale si genera da una buona sessualità – conclude Caurso -. Forse bisognerebbe tener conto dei motivi per cui la lubrificazione è insufficiente e provare ad approfondirli per individuare una soluzione ottimale”.