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Rissa verbale Pd-FI sui dazi. “Tajani da psichiatria”. “Zingaretti alcolizzato”

Al centro del botta e risposta le dichiarazioni del ministro degli Esteri sulle maggiori importazioni per evitare le tariffe di Trump. Il capo della Farnesina: "Roba da Urss"
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Sui dazi finisce in rissa verbale tra Pd e Forza Italia. Al centro del botta e risposta le dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Per il dem Nicola Zingaretti, l’idea del capo della Farnesina per il quale “dovremmo comprare i prodotti americani” per evitare le tariffe imposte dalla Casa Bianca è da “psichiatria”. Un’affermazione che ha portato direttamente Tajani a ribattere con il suo partito che ha affondato: “Un linguaggio volgare, come da alcolizzato”. Tutto è iniziato da una dichiarazione del ministro degli Esteri: “La decisione di investire di più e di importare di più dagli Stati Uniti potrebbe essere un ottimo scudo per continuare ad esportare”, ha detto il vicepremier forzista.

Una strategia che ha fatto saltare il capodelegazione dem in Ue dalla sedia: “Cerchiamo di essere più italiani europei e meno trumpiani. Perché ieri ho dovuto sentire il ministro Tajani dire che per evitare i dazi di Trump dovremmo comprare i prodotti americani. A questo punto bisogna chiamare un’ambulanza perché credo questa discussione riguardi il campo della psichiatria”, ha detto Zingaretti. Apriti cielo.

I berlusconiani sono subito intervenuti duramente: “L’attacco scomposto segna il basso livello a cui è arrivata la sinistra in Italia. Un linguaggio volgare, come da alcolizzato. Mentre il ministro Tajani è impegnato a lavorare per difendere le imprese italiane ed evitare che si arrivi alla guerra dei dazi con gli Usa, c’è chi fa becera propaganda nel patetico tentativo di racimolare consensi, senza minimamente guardare all’interesse dei cittadini e delle imprese”, ha detto il presidente dei deputati di Fi Paolo Barelli definendo il ministro un “fuoriclasse”.

E anche lo stesso Tajani ha ribattuto, senza nominarlo: “Questa mattina un esponente che non condivide alcune mie posizioni sulla politica commerciale ha detto che dovrei essere rinchiuso in una casa psichiatrica, accompagnato da un’ambulanza. Questo mi fa riflettere sul tipo di cultura che alberga nella testa di questi esponenti della sinistra, evidentemente sapevano bene quello che l’Unione Sovietica riservava a chi non era del regime. Nessuno di noi si sognerebbe di dire che un nostro avversario, se dice qualcosa che non ci piace, deve essere rinchiuso in una casa psichiatrica perché matto. Questo è il motivo per il quale non esiste più il cento sinistra e la gente sceglie di stare con noi”.

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