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Roberto Bolle: “Mangiavo pacchi di biscotti, anche cose di bassa qualità. Poi ho ridefinito il mio corpo. Non mangio carne per motivi etici ed evito cibi lavorati”

La stella della danza mondiale rivela alcuni aspetti privati del suo passato

di F. Q.
Roberto Bolle: “Mangiavo pacchi di biscotti, anche cose di bassa qualità. Poi ho ridefinito il mio corpo. Non mangio carne per motivi etici ed evito cibi lavorati”

La stella della danza mondiale, Roberto Bolle, torna in Rai il 29 aprile con lo show, ormai consolidato, “Viva la Danza“, in occasione della Giornata mondiale della danza. In una intervista a “d La Repubblica” ha raccontato del suo passato e del suo presente: “Non mi vedo ballare sempre e comunque. Credo ci sia un tempo per ogni cosa. Per quanto sia difficile non ballare più e un po’ ballerò sempre, è importante valorizzare i giovani, chi può emergere. Mi piace portare avanti nuovi talenti, è quello che cerco di fare anche nelle mie diverse attività. Soffro a fare il ballerino, per il fisico sicuramente è un lavoro usurante”.

Da piccolino si è trasferito dalla sua città Casale Monferrato per entrare nel tempio della lirica e della danza italiana, la Scala: “Non avevo voglia di andare a Milano, perché per me è stato difficile lasciare casa e staccarmi dalla famiglia. Cosa facevano? Mio padre aveva una carrozzeria, mia madre lavorava in casa e un po’ lo aiutava con la contabilità. Hanno avuto grande apertura per l’epoca, per non esser artisti, e vivendo comunque in provincia”.

Un mestiere capitato quasi per “caso”: “Mi piaceva l’idea di andare su un palco per quanto fossi estremamente timido. Da bambino ero molto introverso, stavo sempre solo. Il dovermi mettere sotto i riflettori mi ha creato disagio. Ma è servito per vincerlo perché i sono dovuto obbligare tante volte a essere al centro della scena. Parlare è un’altra barriera, quando sono arrivate le tv, le interviste dovevo comunicare in modo diverso e quella è un’abilità per cui non avevo neanche studiato. È stato ancora più difficile mi sentivo inadeguato”.

Come si fa ad avere un corpo così perfetto? “C’è stato un periodo tra i 20 e i 30 anni in cui non ero così asciutto perché non avevo una grande consapevolezza di quello che mi faceva bene. Allora mangiavo di tutto, pacchi di biscotti, anche cose di bassa qualità. Non si può dire che fossi grasso, ma non c’era la definizione del corpo che è arrivata dopo”.

E quindi: “Non mangio carne per una scelta etica e ambientale ed evito il più possibile tutti gli alimenti processati, industriali. Non ho grandi problemi con le calorie. La pasta la mangio, non tanto, ma la mangio. La mia è una dieta molto varia, l’importante è che il cibo sia semplice e quindi non lavorato”.

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