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C’è un gruppo di ‘Giovani magistrati’ che sui social smonta i luoghi comuni sulla Giustizia

Con messaggi chiari e accessibili, si rivolgono alle nuove generazioni spesso distanti dai temi giuridici. Personalmente, il mio “follow” se lo sono guadagnato
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In un momento cruciale per la giustizia italiana, un gruppo di “Giovani Magistrati” sta emergendo come novelli Ulisse, affrontando l’oceano dei social per difendere i principi del nostro sistema giuridico. Con oltre 3.000 follower, il loro account è attivo da poche settimane e sta già smontando i luoghi comuni sulla giustizia. Lo fanno attraverso storie su Instagram, cercando di contrastare la riforma proposta dal ministro Carlo Nordio, che prevede la definitiva separazione delle carriere e stravolge almeno 7 articoli costituzionali.

Questi giovani magistrati lavorano per garantire che la giustizia non sia solo un’illusione, ma una realtà concreta. Con messaggi chiari e accessibili, si rivolgono alle nuove generazioni, spesso distanti dai temi giuridici, smontando le narrazioni errate che giustificano interventi drastici sulla nostra Costituzione

La Giustizia è lenta? I “Giovani Magistrati” su Instagram spiegano che il processo civile è fondamentale per questioni di vita quotidiana come licenziamenti, debiti e separazioni. Nonostante la fama, le statistiche mostrano che i giudici italiani sono più produttivi dei loro colleghi europei. Negli ultimi anni, ci sono stati dei miglioramenti, frutto di investimenti nel personale. Se la riforma Nordio andrà avanti, però, si rischia di minare questi progressi.

E ancora, i Giovani Magistrati scrivono e rispondono con i “freddi dati”: “Il Ministro della Giustizia dice che non ci saranno impatti negativi sui tempi e sull’efficienza del sistema. Ma come possono i legislatori ignorare i dati? Oltre il 40% dei processi si chiude con un’assoluzione! La separazione delle carriere non solo complica l’indipendenza dei pubblici ministeri, ma rischia di trasformare il sistema giudiziario in uno strumento al servizio della politica”.

In questo contesto, i Giovani magistrati hanno deciso di alzare anche loro la voce e protestare contro la “Riforma Nordio”. Sventolando la Costituzione nelle loro manifestazioni, cercano di riportare l’attenzione su un dibattito pubblico che, purtroppo, tiene spesso a distanza i più. La riforma, così come proposta, sembra un attacco all’imparzialità, un pericolo per la giustizia che va oltre le chiacchiere elettorali.

E ora, magari ci aspettiamo che questi giovani magistrati ci dicano di più e si mostrino anche in video (finora sono rimasti anonimi) per spiegare il loro punto di vista. Il supporto alla loro missione è fondamentale: la giustizia deve rimanere al di sopra delle faziosità politiche.

Se il governo Meloni e Nordio sono dei “Golia”, i Giovani magistrati sono piccoli “Davide” armati solo delle loro parole sui social, liberi di criticare una riforma che riguarda loro stessi. In attesa delle prossime puntate di questa storia, seguiamo da vicino gli sviluppi e sosteniamoli nella loro lotta! Personalmente, il mio “follow” se lo sono guadagnato: la battaglia è in corso e ci aspettiamo grandi cose da loro!

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