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“Mio padre mi vedeva come pazza, mi voleva sistemata. Al Festival di Sanremo 1993 ero incinta di mio figlio ma non lo sapevo”: Grazia Di Michele a Verissimo

La cantautrice ha rivelato di aver avuto un problema di salute e da lì è iniziato l'amore per la musica

di F. Q.
“Mio padre mi vedeva come pazza, mi voleva sistemata. Al Festival di Sanremo 1993 ero incinta di mio figlio ma non lo sapevo”: Grazia Di Michele a Verissimo

Grazia Di Michele è stata ospite di “Verissimo” per raccontare alcuni aspetti della sua vita privata, ma anche di un piccolo retroscena che riguarda il figlio Emanuele. La cantautrice e storica ex professoressa della scuola di “Amici di Maria De Filippi”, ha spiegato di aver dovuto lasciare lo sport per un problema di salute.

Un problema al cuore mi ha fatto smettere di fare sport, ballare, non potevo fare la vita che facevo da bambina – ha detto – Poi è arrivata la musica. Anche quando ballavo ascoltavo il maestro al pianoforte, il colpo di fulmine è scattato subito. Ero molto affascinata dalla musica. Ho iniziato a suonare e ho capito come dare una svolta alla vita dopo un momento drammatico”.

Ma la decisione di occuparsi di musica non è stata presa bene in famiglia: “Mio padre mi vedeva come pazza. Avrebbe voluto una figlia sistemata. Per molto tempo abbiamo avuto un rapporto difficile. Gli ho scritto una canzone, volevo vedere se la musica ci avrebbe riavvicinato. Con quel brano sono andata a Sanremo (“Io e mio padre”, con cui si presentò per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1990, ndr) e lui mi ha tolto il saluto. Poi le cose si sistemarono”.

Sempre a proposito di Sanremo: “Al Festival del 1993 (in gara con Rossana Casale con ‘Gli amori diversi’, ndr) ero incinta di Emanuele. Mi sentivo un po’ strana sul palco. Una volta tornata a Roma ho fatto il test e ho chiamato prima il papà e subito dopo Rossana Casale che aveva condiviso il palco dell’Ariston con me. Mi disse: io lo sapevo che eravamo in tre su quel palco. Mio figlio un ragazzo straordinario, è molto dolce e sensibile”.

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