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Banda dei dossier, l’imprenditore Sbraccia sotto inchiesta per una tentata estorsione della ‘ndrangheta

Il titolare della Fenice spa e il suo avvocato Umberto Buccarelli sono indagati per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso dalla procura di Milano
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L’imprenditore romano Lorenzo Sbraccia e il legale della sua Fenice spa, Umberto Buccarelli, sono indagati per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso nell’ambito dell’indagine milanese sui presunti spioni della società Equalize. Stando alla ricostruzione della Procura i due risultano i mandanti, grazie ai contatti con la cosca Barbaro di Platì, di una tentata estorsione aggravata a carico della famiglia Motterlini titolare della G&G costruzioni che aveva un contratto con la Fenice spa di Sbraccia nella ricostruzione (110) di alcuni immobili a Pieve Emanuele.

Oltre a loro e per il medesimo reato, come si legge in uno dei decreti di perquisizione degli indagati, risultano indagati Giuseppe Trimboli classe ’77, Carmine Gallo, deceduto il 9 marzo, l’hacker Samuele Calamucci, Annunziatino Romeo (arrestato ieri), parente del pentito Saverio Morabito, e già coinvolto nell’inchiesta Sud-Nord, Francesco Barbaro, classe ’60, legato al ramo dei Barbaro “Pillaro”, Pasquale Barbaro, classe ’65 dei Barbaro “Rosi”, e Fulvio Cilisto che al momento dei fatti era ai domiciliari. E se i soggetti legati ad Equalize sono definiti “coordinatori”, Romeo risulta “il mediatore e l’esecutore materiale”, mentre Trimboli e i due Barbaro sono “i supervisori e mandanti delle condotte poste in essere da Romeo”. Sempre Romeo ha collaborato con la giustizia mettendo a verbale dichiarazioni relative alle cosche di ‘ndrangheta in Lombardia, ma non ha mai parlato dei clan in Calabria: è ristretto nel carcere milanese di Opera.

L’obiettivo, per come ricostruito, era quello di non pagare tutti i 30 milioni di euro di crediti vantati da G&G nei confronti di Fenice, ma di costringere i Motterlini a incassarne solo 8 milioni. Romeo, secondo il pm, avrebbe agito su mandato dei Barbaro. Gli stessi, agendo “su richiesta espressa di Buccarelli, entrato in rapporti diretti con loro tramite R. Perre, genero di Francesco Barbaro” attraverso Romeo “si mettevano in contatto (…) con Claudio e Luca Motterlini”. Romeo poi si manifestava “come un appartenente alla ‘ndrangheta”. Da qui il timore dei titolari della G&G.

Le pressioni, scrive il pm Francesco De Tommasi, servivano a costringere i Motterlini “a sedersi a un tavolo della trattativa con la Fenice”. In sostanza, secondo la Procura, se da un lato l’ex ad di Equalize, “su richiesta di Sbraccia, ingaggiava Romeo per la mediazione mafiosa”, dall’altro “Buccarelli su richiesta di Sbraccia (…), nella consapevolezza della caratura mafiosa dei Barbaro e di Romeo, coordinava le attività esecutive di Romeo, manteneva i rapporti con lui e Francesco Barbaro per conto di Sbraccia”. Lo stesso Sbraccia è, secondo il pm, “il mandante e il regista della mediazione mafiosa e da dietro le quinte coordinava le attività e i compiti svolti da Buccarelli” e dai soggetti di Equalize. Attraverso di loro “sollecitava ripetutamente l’intervento di Barbaro”.

La vicenda si svolge tra maggio e ottobre del 2023. In una telefonata Romeo spiega a Motterlini: “Prendi quei soldi lì o se no non li prendi più”. Motterlini al pm spiegherà: “L’ho letta come per dire: conosco tutti, ti posso prendere dappertutto”. I messaggi arriveranno anche da altri soggetti legati ai “calabresi di Treviglio”. A quel punto Motterlini “capiva che Sbraccia si è ‘messo in mano alla mafia’”. Il 22 settembre 2023 si svolge una prima riunione, presenti oltre all’ex ad di Equalize, gli uomini legati alle cosche e lo stesso Buccarelli. In quel contesto Romeo inviava un messaggio a Motterlini “palesandosi come un personaggio di stampo mafioso”. L’ultimo atto di una tentata estorsione, perché tale rimarrà, è una riunione tra i legali di Fenice e quelli di G&G nello studio dell’avvocato Ermenegildo Costabile, non coinvolto in questa vicenda, ma indagato nel fascicolo milanese sugli spioni per accesso abusivo a sistemi informatici.

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