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Il co-regista di “No other land” Hamdan Ballal ferito e arrestato in Cisgiordania

Ballal è stato colpito alla testa durante un assalto di coloni al villaggio di Susya: non ci sono dettagli sulle sue condizioni
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Il regista e attivista palestinese Hamdan Ballal, uno dei quattro autori del documentario premio Oscar “No other land, è rimasto ferito ed è stato arrestato nel corso di un assalto di decine di coloni israeliani al villaggio di Susya, nella Cisgiordania meridionale. Lo riferiscono diversi testimoni presenti sul posto, secondo cui i coloni hanno lanciato pietre contro residenti, auto e case. Yuval Abraham, un altro dei registi di “No other land”, ha scritto su X che Ballal è stato “linciato” e ha ferite sanguinanti alla testa e allo stomaco, aggiungendo che non è chiaro dove si trovi o se stia ricevendo cure mediche.

L’attacco è iniziato intorno alle 18 di lunedì ora locale (le 17 in Italia). Secondo gli attivisti del Center for Jewish Nonviolence, Ballal è stato colpito alla testa durante gli scontri e, mentre veniva medicato in ambulanza, è stato fatto scendere e arrestato dai soldati israeliani. “Non sappiamo dove si trovi Hamdan e perché è stato portato via bendato”, ha detto il 28enne Josh Kimelman, che era presente sul posto. Un gruppo di 10-20 coloni mascherati avrebbe aggredito anche lui e altri attivisti ebrei con pietre e bastoni, rompendo i finestrini delle loro auto e tagliando le le gomme. Al momento l’esercito israeliano ha dichiarato di avere indagini in corso sull’episodio ma non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Insieme al regista sono stati arrestati altri due palestinesi e un minorenne israeliano, quest’ultimo successivamente rilasciato a causa delle ferite riportate dopo essere stato colpito da una pietra.

“No other land”, che racconta le demolizioni ad opera dell’Idf nel villaggio palestinese di Masafer Yatta, in Cisgiordania, ha vinto l’Oscar come miglior documentario il 3 marzo scorso: a firmare l’opera due registi palestinesi, Ballal e Basel Adra, entrambi residenti di Masafar Yatta, e due registi israeliani, Yuval Abraham e Rachel Szor. Sul palco a Los Angeles due dei quattro registi del film, un israeliano e un palestinese, hanno chiesto diritti per i palestinesi e una soluzione negoziata al conflitto.

Sulla vicenda interviene dall’Italia il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte: “Non solo decine di migliaia di civili palestinesi massacrati, donne e bambini. Apprendiamo con sgomento che Hamdan Ballal, premio Oscar per “No other land”, è stato linciato dai coloni israeliani, colpito con le pietre e arrestato da Israele mentre avrebbe dovuto ricevere le cure. Ogni giorno è orrore, ogni giorno è la fine dell’umanità”, scrive sui social. “Mi vergogno del nostro governo che stringe la mano a Netanyahu, di un’Europa che si limita alle dichiarazioni di rito e va avanti indifferente. Servono il massimo delle sanzioni diplomatiche ed economiche oltre che l’embargo sulle armi per Israele. Le chiacchiere stanno a zero: sono pagine di storia piene di sangue e vergogna che impongono scelte forti. Meloni e Von der Leyen dove siete?”

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