Il mondo FQ

Sanzioni ai magistrati “schierati”, Nordio: “Ci pensiamo da tempo”. E sulle critiche Anm: “Litania petulante”

Il ministro conferma l'intenzione - riportata dal "Fatto" - di introdurre un nuovo illecito disciplinare. E sulla mozione di sfiducia: "Non sono minimamente preoccupato"
Commenti

“È una riflessione che stiamo facendo da tempo sull’opportunità che alcuni magistrati si esprimano in termini rudi e aggressivi, come purtroppo è avvenuto anche di recente, nei confronti di membri del governo, e su quali possano essere le conseguenze”. Così, ospite di Bruno Vespa a Cinque minuti su Rai 1, il ministro della Giustizia Carlo Nordio risponde alla domanda sul suo progetto – riportato dal Fatto – di introdurre un nuovo illecito disciplinare per i magistrati che compromettono con i loro comportamenti “il prestigio e il decoro” dell’ordine giudiziario. Una novità che secondo i rappresentanti di giudici e pm avrebbe l’effetto di punire la partecipazione delle toghe al dibattito pubblico. Il Guardasigilli dunque conferma l’intenzione – d’altra parte l’ha svelata lui stesso, rispondendo a un’interrogazione parlamentare – ma dice che non si tratta di “una questione all’ordine del giorno” e che sul tema non è stato preparato alcun disegno di legge.

Sulla “tagliola” di 45 giorni alle intercettazioni, approvata in via definitiva in Parlamento, Nordio definisce “assolutamente inesatte” le parole del segretario dell’Anm Rocco Maruotti, secondo cui il limite sarà un “favore a chi commette reati e un ostacolo all’accertamento della verità”. “Le intercettazioni potranno essere prorogate quando emergono indizi concreti ed evidenti, mentre attualmente si agisce a strascico e le intercettazioni continuano con motivazione stereotipata”. Ancora più sprezzante la risposta sulla separazione delle carriere, che per Maruotti “potrebbe consentire al potere esecutivo un controllo” sui pubblici ministeri: “È una vecchia litania petulante che non ha nessun fondamento razionale”, dice il ministro. “La separazione delle carriere esiste in tutti i Paesi democratici dove è stato instaurato il processo accusatorio, che noi abbiamo introdotto nel 1988. Non vedo dove possa essere il reato di lesa maestà nei confronti della magistratura”.

Mercoledì alla Camera è previsto il voto sulla mozione di sfiducia presentata contro Nordio da tutte le opposizioni (esclusa Azione, che ha annunciato l’uscita dall’Aula) per la vicenda di Osama Almasri, il comandante libico accusato di torture e crimini contro l’umanità dalla Corte penale internazionale, scarcerato il 21 gennaio e riaccompagnato a Tripoli con un volo dei servizi, dopo che il ministero della Giustizia non ha chiesto la convalida del suo arresto, avvenuto a Torino due giorni prima. “Non sono minimamente preoccupato, abbiamo seguito quello che la legge prevede, il ministro della Giustizia non è un passacarte, deve dare delle valutazioni”, ha detto per giustificare il suo rifiuto di dare corso al mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Una difesa già adottata in Parlamento sostenendo la tesi che l’atto fosse “radicalmente nullo“: una valutazione che comunque in nessun modo poteva spettare a lui.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione