Steve Witkoff, per l’inviato di Trump “Putin non è cattivo”: “Non penso che voglia prendere tutta l’Europa”

“Non considero Putin un cattivo ragazzo, è super intelligente e sento che vuole la pace“. Parola di Steve Witkoff: l’inviato l’inviato speciale di Donald Trump ostenta ottimismo sulla possibilità di mettere fine al conflitto, nonostante la ripresa degli attacchi reciproci sul terreno, e boccia anche gli sforzi guidati da Gran Bretagna e Francia per rafforzare le difese ucraine e il piano europeo per la costruzione di garanzie sulla sicurezza a lungo termine, bollandoli come una “posa“.
Storico amico del presidente Usa – con il quale gioca a golf dagli anni ’80 – Witkoff era stato nominato inviato speciale Usa in Medio Oriente, ma è stato poi promosso da Trump a uomo di punta di punta nei rapporti con Putin, dopo l’esclusione di Keith Kellogg (inviato speciale per la Russia e l’Ucraina) dalle trattative su una possibile tregua perché Vladimir Putin lo ha ritenuto troppo pro-Kiev. E domenica Witkoff, parlando su Fox News Sunday, ha provato a rassicurare rispondendo a domande sulle preoccupazioni che il presidente russo possa guardare oltre l’Ucraina e spingersi più a fondo in Europa: “Ho semplicemente detto che non penso che lui voglia prendere tutta l’Europa. Questa è una situazione molto diversa da quella della Seconda Guerra Mondiale. Nella Seconda Guerra Mondiale non c’era la Nato. Ci sono Paesi che sono armati. Lo prendo per la sua parola in questo senso. E penso che anche gli europei stiano cominciando a crederci. Ma in un certo senso non importa. È una questione accademica… L’agenda è fermare l’uccisione, fermare il massacro, finiamo questa cosa”, ha sottolineato Witkoff.
“Ho l’impressione che” Putin “voglia la pace“, ha ribadito Witkoff a Fox News dicendosi fiducioso che dai colloqui di lunedì in Arabia Saudita con Mosca usciranno “progressi concreti“: “In particolare – ha aggiunto – per quanto riguarda un cessate il fuoco sul Mar Nero per le navi tra i due paesi, e da lì si passerà naturalmente a un cessate il fuoco totale“. Ma l’inviato di Donald Trump ha anche criticato il piano del premier britannico Keir Starmer e di altri leader europei che prevede una forza internazionale a sostegno di un cessate il fuoco in Ucraina: “È una posa, un atteggiamento“, ha dichiarato il funzionario sottolineando di non vedere la necessità di un dispiegamento di forze europee per garantire la sicurezza.
“Non possiamo semplicemente dare soldi per sempre” all’Ucraina “perché potrebbero finire in polvere” e “non possiamo correre il rischio” di una guerra nucleare, ha ribadito Witkoff, in un’intervista con l’ex anchor di Fox news Tucker Carlson. Witkoff ha riferito di aver parlato “con molteplici leader europei” e di aver detto loro di non incoraggiare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a non essere proattivo al tavolo della pace e di non suggerirgli che che gli aiuti continueranno senza alcuna condizione. “Nessuno dice che non dovremmo aiutare l’Ucraina oggi e nella ricostruzione in seguito – ha sottolineato Witkoff – ma deve essere a certe condizioni“. È quindi cruciale, per l’inviato speciale, che Kiev abbia un piano sostenibile. “Alla fine – ha concluso – non si può correre il rischio di alcun tipo di azione nucleare, nemmeno tattica. Basterebbe un’arma nucleare tattica per far crollare i mercati azionari in tutto il mondo”.