Il processo contro Gérard Depardieu è iniziato. La prima udienza si è svolta lunedì pomeriggio, 24 marzo, davanti al Tribunale penale di Parigi, alla presenza dell’attore e delle due querelanti: Amélie, 54 anni, e Sarah (nome di fantasia), 34 anni. L’udienza era prevista per l’autunno, ma è stata rinviata per motivi medici. Il celebre interprete di Novecento è accusato di aggressione sessuale avvenuta nel 2021. Le due querelanti, rispettivamente una scenografa e un’assistente alla regia del film Les Volets verts di Jean Becker, accusano Depardieu di aggressione, molestie sessuali e insulti sessisti durante le riprese. L’udienza è stata caratterizzata dagli interventi dell’avvocato che difende Depardieu, Jérémie Assous. Prima di entrare in aula, sugli scaloni del tribunale, Assous ha denunciato “una procedura penale calpestata fin dall’inizio dal pubblico ministero”, “un’indagine di polizia mal condotta” e “metodi stalinisti” da parte della procura. Prima dell’apertura del dibattimento l’avvocato ha ribadito che “tutte le accuse contro l’attore erano false”.
Nel mirino di Assous sono finite quindi le querelanti ma anche i giornalisti rei di avere costruito un complotto – al quale avrebbe contribuito pure la polizia – per “abbattere un mostro sacro”. La legale dell’accusante ha rimarcato come questo atteggiamento abbia solo fatto prolungare l’attesa per arrivare al nocciolo della questione. Come riporta LeMonde, la spavalderia dell’avvocato Assous ha spinto Anouk Grinberg, una delle attrici di Les volets verts che tempo addietro aveva denunciato il comportamento di Depardieu sul set, a protestare ferocemente per poi essere espulsa dalla sala “sotto lo sguardo dell’imputato che si voltava regolarmente verso di lei e verso Amélie e Sarah”. “In aula, dietro di lui, erano seduti su una panca alcuni parenti dell’attore – scrive LeMonde – la figlia Roxane Depardieu, accompagnata dalla madre, Karine Silla, e l’attore Vincent Perez. Chiamata come testimone dalla difesa, l’attrice Fanny Ardant ha dovuto lasciare la stanza”. Nella sua denuncia, depositata nel febbraio 2024, Amélie aveva denunciato fatti risalenti al settembre 2021, avvenuti presumibilmente durante le riprese in una villa privata di Parigi. Nel suo racconto al sito Mediapart, la decoratrice ha spiegato che Gérard Depardieu, durante una conversazione, ha improvvisamente urlato che voleva un “ventaglio” perché “non riusciva nemmeno ad avere un’erezione” con il caldo, e poi ha affermato di essere in grado di “far venire le donne senza toccarle”.
Un’ora dopo, lui l’avrebbe “afferrata bruscamente e bloccata chiudendole le gambe intorno come un granchio”, poi “le avrebbe palpato la vita, lo stomaco, arrivando fino al seno”. Dopo sarebbero volati commenti “osceni” e l’oramai celebre frase “vieni a toccare la mia grossa cap*ella, te la infilo nella fi*a”. Secondo Mediapart , Sarah accusa invece Depardieu di averle toccato “il seno e i glutei” due volte nell’agosto 2021. Per la cronaca, Gérard Depardieu è stato accusato di comportamenti identici da una ventina di donne, ma diversi procedimenti sono stati archiviati per prescrizione. L’attrice francese Charlotte Arnould è stata la prima a sporgere denuncia, nel 2018. Lo scorso agosto, la procura di Parigi ha chiesto un processo per stupro e violenza sessuale nei confronti dell’attrice. Il giudice istruttore deve ancora pronunciarsi sull’esito del caso. Depardieu, difeso anche da Macron, ha affermato nell’ottobre del 2023 che “non ha mai abusato di una donna”.