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Bologna, sindacati diffidano Unipol: “Viola l’accordo di smart working in emergenza climatica”

Durante l'allerta meteo rossa del 14 marzo il gruppo assicurativo non ha consentito di lavorare da remoto
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Cgil, Cisl e Uil di Bologna hanno inviato una diffida nei confronti di Unipol, accusando il gruppo assicurativo di aver violato l’accordo siglato il 31 ottobre 2024 tra le parti sociali, la Città metropolitana di Bologna e le organizzazioni datoriali. L’intesa prevedeva l’attivazione di misure di tutela per i dipendenti, tra cui lo smart working, in caso di emergenza climatica.

Secondo quanto riferito dai sindacati in una nota, durante l’allerta meteo rossa del 14 marzo scorso, giornata in cui le scuole sono rimaste chiuse e le autorità locali hanno raccomandato di limitare gli spostamenti, le sigle di categoria hanno chiesto a Unipol di applicare il protocollo, facendo leva sulla firma di Legacoop, cui l’azienda aderisce. La risposta, però, sarebbe stata un netto rifiuto, motivato unicamente dal fatto che lo smart working “non fosse una modalità lavorativa propria di Unipol”. Una posizione respinta dai sindacati, che ricordano come fino a tre mesi fa il lavoro da remoto fosse regolarmente praticato in azienda. Per questo motivo, Cgil, Cisl e Uil hanno diffidato Unipol dal ripetere in futuro un comportamento simile, avvertendo che, in caso contrario, potrebbero essere adottate iniziative legali per comportamento antisindacale.

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