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Obbligo di chignon per le carabiniere, il sindacato: “Mal di testa, dolori cervicali e disagi con i caschi”

"Si tratta di un problema concreto che incide sul benessere quotidiano delle operatrici. Servono buon senso e confronto per individuare soluzioni”
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Ore di servizio con il casco che preme sulla nuca, la postura compromessa alla guida e il mal di testa costante: per molte carabiniere lo chignon obbligatorio non è solo una questione di regolamento, ma una fonte quotidiana di disagio. Un dettaglio apparentemente secondario, che però incide su salute, sicurezza e operatività.

Per questo il sindacato Usmia ha lanciato l’allarme e ha chiesto all’Arma di rivedere la norma sulle acconciature. Secondo l’Unione sindacale militari interforze associati, molte carabiniere segnalano cefalee, dolori cervicali e difficoltà ergonomiche legate all’uso prolungato dello chignon. Le criticità emergono soprattutto durante la guida dei veicoli di servizio, dove lo chignon preme contro il poggiatesta, causando disagio e influenzando la postura. Problemi simili si verificano anche con l’uso di caschi da ordine pubblico e caschi antiproiettile, che risultano difficili da indossare correttamente.

Per questo motivo, il sindacato chiede l’apertura di un tavolo tecnico per valutare possibili alternative. A farsi portavoce della richiesta è Teresa Panza, responsabile del dipartimento Pari opportunità di Usmia Carabinieri: “Si tratta di un problema concreto che incide sul benessere quotidiano delle operatrici. Servono buon senso e confronto per individuare soluzioni compatibili con la disciplina militare ma attente alla salute e alla funzionalità del servizio”.

Pure il segretario generale di Usmia, Carmine Caforio, ha sottolineato come la questione non riguardi solo l’estetica, ma la sicurezza e l’efficienza operativa. “Mal di testa, dolori cervicali e incompatibilità con caschi e dispositivi di protezione individuale sono problematiche reali che devono essere affrontate”. L’auspicio del sindacato è che l’Arma apra alla discussione, per trovare soluzioni che garantiscano il rispetto delle regole senza compromettere la salute e il benessere delle carabiniere.

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