Attenzione al “mal di primavera”: stanchezza, irritabilità e problemi gastrointestinali, ecco che cos’è la SAD

“Respiriamo l’aria, è la primavera”, canta Marina Rei in una delle canzoni più famose legate alla stagione in cui la natura si risveglia. Eppure, malgrado siamo soliti abbinare questo periodo dell’anno a un rinnovato senso di benessere e forza, molte persone si trovano a vivere una condizione di fatica, quando non addirittura apatia o vero e proprio malessere. Com’è possibile? Si tratta della SAD, disturbo affettivo stagionale.
Già Ippocrate nel 400 a.C. aveva descritto un disturbo depressivo correlato all’andamento stagionale. In tempi più recenti è stato inserito nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali come “Disturbo Depressivo Maggiore ricorrente con andamento stagionale”. Ad accompagnarlo possono essere ansia, scarso appetito, irrequietezza. Ma perché ciò avviene?
Lasciandoci alle spalle l’inverno entriamo in un periodo in cui le giornate si allungano, le ore di luce sono maggiori, gli sbalzi di temperatura sono più frequenti, e – per chi ne soffre – si torna a fare i conti con le allergie. Il corpo ha bisogno di adattarsi a questi cambiamenti con i propri tempi. Se è innegabile che per molte persone già il solo fatto di poter godere di una luce diurna prolungata voglia dire buonumore e rinnovata energia (merito della dopamina, neurotrasmettitore associato alla motivazione e al piacere che aumenta con l’esposizione alla luce solare), per altre il quadro è ben diverso. Stanchezza, irritabilità, e apatia sono le condizioni cui si imbattono.
A essere “sconvolto” dalla bella stagione può essere pure il ritmo circadiano dell’organismo, quindi il ciclo sonno-veglia. Un “jet lag” stagionale, che a seconda dei soggetti può manifestarsi con difficoltà a concentrarsi, problemi gastrointestinali, oppure la tendenza a mangiare e dormire più del dovuto, e umore altalenante. In alcuni soggetti, infine, questa sorta di uscita dal letargo imposta dalla primavera fa sì che le energie impiegate per la ripresa sfocino, invece, in comportamenti più aggressivi del solito. I prati sono in fiore e gli uccellini cinguettano, ma la verità è che questa stagione può rivelarsi delicata per la salute mentale degli esseri umani.
La buona notizia è che questo “mal di primavera” solitamente è transitorio, almeno in chi non ha altre patologie. Bisogna pazientare affinché il corpo si adatti ai nuovi ritmi e, banalmente, anche alla maggior presenza di luce durante la giornata. Quando invece i sintomi tardano ad andare via allora potrebbe essere utile consultare il medico per escludere, tra le altre, la carenza di ferro o di vitamina D.