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Israele bombarda ancora nella notte. Uccisi altri due giornalisti e almeno 5 bambini

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Altri due giornalisti sono stati uccisi a Gaza dall’esercito israeliano. Il primo è Mohammed Mansour, 29 anni, corrispondente del quotidiano giapponese Asahi Shimbun. Il giornalista è morto a causa dell’esplosione di un missile nella sua casa di Khan Younis, nel sud di Gaza, dove viveva con la moglie e il figlio neonato, le cui sorti sono ancora in fase di accertamento.

L’altra vittima, in base a quanto dichiarato da Al Jazeera, è il corrispondente Hossam Shabat, di 23 anni. Shabat aveva preparato un messaggio nel caso fosse stato ucciso, vi si legge, tra l’altro: “Negli ultimi 18 mesi, ho dedicato ogni momento della mia vita alla mia gente. Ho documentato gli orrori nel nord di Gaza minuto per minuto, determinato a mostrare al mondo la verità che hanno cercato di seppellire (…). Ho adempiuto al mio dovere di giornalista”.

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) affermano che Shabat era un combattente di Hamas, mentre non hanno fatto alcun riferimento a Mansour. In un comunicato, il quotidiano con sede a Tokyo, che ha una tiratura di oltre 3 milioni di copie, ha dichiarato che “Gli attacchi contro i civili, compresi i giornalisti, non possono essere tollerati in nessuna circostanza”, ricordando che il numero totale dei giornalisti morti a Gaza, da quando Israele ha lanciato l’offensiva militare nell’ottobre 2023, è di 208.

Nel corso della notte gli attacchi lanciati da Israele hanno ucciso 12 palestinesi. Al Jazeera riporta di raid a Beit Lahiya, a Rafah, a Khan Younis e nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza. Tra i morti ci sono almeno 5 bambini.

Martedì sera decine di residenti di Khan Younis, nel sud di Gaza, hanno sfilato in corteo gridando “fuori Hamas”. È la terza manifestazione di protesta contro l’organizzazione politico-militare che controlla la Striscia. “Le manifestazioni sono un grido dei residenti contro le politiche di Hamas”, ha dichiarato il consigliere del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, Mahmoud Abbas alla tv saudita al Hadath. Il leader palestinese ha dichiarato che la soluzione è ripristinare il controllo dell’Anp sulla Striscia.

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