Il mondo FQ

Jacob e i fratelli Ingebrigtsen, la “violenza come educazione”: il processo al padre-orco-allenatore

Gjert Ingebrigtsen è accusato dai suoi figli, compreso il pluricampione del mezzofondo mondiale, di abusi fisici e psicologici che ancora oggi provocano loro disagio e paura. Rischia 6 anni di carcere
Commenti

“Siamo cresciuti con un padre molto aggressivo e con la mania del controllo. Usava la violenza fisica e le minacce come metodo di educazione. Ancora oggi proviamo disagio e paura, sono rimaste con noi dall’infanzia”. Queste sono le parole che i fratelli Ingebrigtsen dissero alle autorità competenti al momento della denuncia contro loro padre, avvenuta nell’ottobre del 2023. E adesso, in Norvegia, ha preso il via il processo contro l’uomo accusato di aver abusato violentemente del figlio Jakob. Il mezzofondista, 24 anni, ha trascorso il weekend confermando di essere uno degli atleti più forti al mondo vincendo due medaglie d’oro nei 3.000 metri e nei 1.500 metri ai Campionati Mondiali indoor in Cina in cui si sono ritagliati un ruolo da protagonisti anche gli azzurri Andy Diaz, Zaynab Dosso e Mattia Furlani.

Gjert Ingebrigtsen, che ha allenato tutti e tre i fratelli Jakob, Filip e Henrik, rischia fino a 6 anni di carcere per una presunta serie (lunga 14 anni) di abusi domestici che ha coinvolto anche la sorella minore Ingrid. Le accuse sono cominciate a emergere nel 2022, dopo la separazione tra i 3 fratelli e il padre allenatore. La polizia norvegese ha aperto così un’indagine, con procedimenti giudiziari alla fine avviati in relazione al trattamento di Jakob e della sorella minore da parte di Gjert. Lunedì mattina, presso il tribunale distrettuale di Soer Rogaland nella città di Sandnes sulla costa occidentale della Norvegia, l’accusa ha letto i capi di imputazione che riguardano la violazione delle sezioni 219 e 282 del codice penale norvegese relative ai maltrattamenti nelle relazioni strette. Alla domanda su come si fosse dichiarato, Gjert ha risposto “non colpevole“.

Il figlio Jakob non era in aula, ma ha testimoniato martedì al rientro da Nanchino, raccontando di essere stato preso a pugni e calci da suo padre quando era alle elementari oltre ad essere stato minacciato di essere picchiato a morte, descrivendo poi diversi altri incidenti che, a suo dire, lo hanno lasciato emotivamente distrutto. Gjert invece dovrebbe testimoniare presso la corte la prossima settimana.

Il processo, che dovrebbe durare fino al 16 maggio, sta suscitando grande interesse dal punto di vista mediatico tanto che il live blog della testimonianza del mezzofondista è stato seguito da quasi 200mila persone sul sito web VG. Dal 2016 al 2021 la tv norvegese aveva persino trasmesso la serie tv Ingebrigtsen team, diventata così popolare da convincere Amazon Prime Video a realizzarne una propria intitolata Ingebrigtsen – Born to Run in cui oltre alle tristi vicende riguardanti i rapporti col padre vengono raccontati alcuni difficili momenti vissuti dai fratelli, tra problemi personali e problematiche fisiche che li hanno fatti dubitare del loro futuro sportivo.

Resta in contatto con la community de Il Fatto Quotidiano

L'amato strillone del Fatto

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.