Miami, Musetti dura 4 game: contro Djokovic una sconfitta severa. Ha messo in mostra il suo solito limite

Non eccezionale, ma comunque la miglior versione di Novak Djokovic post-Australian Open. È quella contro cui si è scontrato Lorenzo Musetti, sconfitto negli ottavi di finale del Masters 1000 di Miami con un severo 6-2 6-2, in un match fondamentalmente senza storia. Il carrarino si ferma lì dove era stato bloccato nella passata edizione, non riuscendo a invertire un rapporto di forza contro l’ex numero 1 del mondo che lo vede adesso indietro 8-1 negli scontri diretti. L’unico successo rimane quello di Montecarlo nel 2023. Il serbo invece torna nei quarti di finale in Florida dopo ben 9 anni. L’ultima volta infatti era datata 2016, quando poi vinse il torneo contro Kei Nishikori. Ora dovrà affrontare lo statunitense Sebastian Korda.
Quella di Musetti, alla fine, è stata una partita durata quattro game. Sono quelli dell’avvio, caratterizzati da un ottimo approccio dell’azzurro e da un break che aveva fatto sperare in un esito differente. Poi Nole si è svegliato, ha trovato un surplus di carica agonistica da una polemica con il giudice di sedia per un warming, e da lì in avanti non c’è stata davvero più partita. Djokovic si è trasformato nel solito tabù per l’azzurro, che ha pagato a caro prezzo quattro turni di servizio persi consecutivamente. Il serbo ancora una volta ha smascherato i limiti di Musetti sul cemento, come quella tendenza a manovrare lo scambio due-tre metri dietro la linea del servizio. Una posizione in campo che su una superficie veloce può penalizzare oltremodo. Soprattutto se dall’altra parte della rete c’è un giocatore come Djokovic.
Musetti lascia Miami comunque con ottime sensazioni. Doveva difendere i punti conquistati un anno fa e lo ha fatto con un percorso convincente, superando con personalità due avversari insidiosi come Quentin Halys e Felix Auger-Aliassime e mantenendosi attorno alla posizione 15 nel ranking. Un bel trampolino di lancio in vista della stagione sul rosso, quella dove l’azzurro si sente più a suo agio e dove può essere ancora più protagonista.
La partita – Musetti parte molto forte, Djokovic molto falloso. Si spiega così il break immediato, alla prima occasione. Vantaggio confermato subito dopo senza affanni per il 2-0. Il serbo si scuote subito costruendosi quattro palle del contro-break. L’azzurro è bravo tre volte, non la quarta. Doppio fallo e situazione nuovamente in parità. Ma l’equilibrio rimane per poco; perché Djokovic si mantiene aggressivo e allunga di slancio grazie a un ottimo passante di rovescio: 4-2. La spirale negativa per l’azzurro però non finisce qui. Musetti continua ad accumulare errori, anche grossolani, e per Nole è davvero facile infilare i game che servono per portarsi a casa il primo set. Rovescio malamente in rete del carrarino e 6-2.
Nel secondo set la musica non cambia. Djokovic spinge, Musetti si difende; Djokovic appena può entra con i piedi dentro al campo, Musetti si piazza due metri dietro alla linea di fondo. Risultato? Break immediato per il serbo, il quarto consecutivo. L’azzurro sbaglia con il diritto. Per Nole diventa tutto ancora più facile, almeno fino al 4-2. Dopo aver rischiato di crollare sul 4-0, Musetti ci prova, torna a vincere qualche punto rocambolesco, ma riesce solo a portare il serbo ai vantaggi sul proprio turno di servizio. Un sussulto che dura pochi istanti. Sul 5-2 arrivano tre match point per Djokovic e Musetti si consegna. Doppio fallo e Nole torna nei quarti di finale di Miami dopo 9 anni.
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