Prodi e i capelli tirati alla giornalista: “Un errore, ma non volevo aggredire. Rivendico la mia storia e onorabilità”

“Ho commesso un errore e di questo mi dispiaccio. Ma è evidente dalle immagini e dall’audio che non ho mai inteso aggredire, né tanto meno intimidire la giornalista”. Romano Prodi interviene sulla polemica innescata dal suo comportamento nei confronti di una cronista di Rete 4, a cui ha afferrato una ciocca di capelli come gesto di stizza (video) dopo una domanda provocatoria sul manifesto di Ventotene. “Il gesto che ho compiuto appartiene a una mia gestualità familiare. Mi sono reso conto, vedendo le riprese, di aver trasportato quasi meccanicamente quel gesto in un ambito diverso“, scrive in una nota l’ex premier e presidente della Commissione europea. Che però subito dopo passa al contrattacco: “Penso sia un diritto di ciascuno, non importa affatto quale ruolo abbia ricoperto nella vita, rivendicare la propria storia e la propria onorabilità e non accettare, come un destino inevitabile, la strumentalizzazione e persino la derisione dilaganti, anche grazie alla potenza della Rete. Come se un’intera vita non contasse, come se il futuro non esistesse”.
La reporter protagonista dell’episodio, Lavinia Orefici di Quarta Repubblica (la trasmissione condotta da Nicola Porro) aveva denunciato la vicenda dicendo di essersi “sentita offesa come giornalista e come donna” e di non aver “mai vissuto una situazione del genere”. In un primo momento Prodi però aveva negato la “tirata di capelli”: “Non ho strattonato o tirato i capelli alla giornalista di Quarta Repubblica, ma come tutti i giornalisti e le persone presenti possono testimoniare ho appoggiato una mano sulla sua spalla, perché stava dicendo cose assurde”, aveva detto all’Ansa. Martedì sera, però, un video pubblicato dalla trasmissione di La7 Dimartedì ha mostrato senza possibilità di equivoci la verità della versione fornita dalla cronista. La mattina dopo, poche ora prima del comunicato, Prodi aveva rifiutato di scusarsi per l’episodio, sostenendo che si fosse “scambiato l’affetto con un’aggressione“: “Non c’è proprio niente da chiarire. Se si vuole creare l’incidente nei confronti di un vecchio professore, lo si faccia pure. E io gioisco”, aveva detto ai cronisti a Bruxelles.