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Ultimo aggiornamento: 16:25 del 27 Marzo

Crosetto: “Ministro non deve rispondere a provocazioni giornalistiche ma chiedersi se l’Italia saprebbe difendersi da un attacco”

"Quando una parte è armatissima e l’altra no, la pace è difficile da mantenere": le parole del ministro della Difesa in audizione
Crosetto: ‘C’è chi si prepara alla guerra, devo sapere se l’Italia può difendersi’.
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“Il ministro della Difesa non deve porsi la domanda di rispondere ogni giorno alle provocazioni giornalistiche, ma deve chiedersi: se l’Italia domattina subisse un attacco di tre ore come quello ricevuto da Israele sarebbe in grado di difendersi? Se la risposta è no, deve agire”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto in audizione alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato sulle missioni internazionali. “Il suo compito è impedire che quelle bombe cadano sulle città, sugli ospedali, sull’Italia. Il tempo con cui deve rispondere, tre ore, sei ore, due giorni, un mese, è una risposta politica. Ma la necessità di rispondere a un attacco di quel tipo non è un fatto politico, ma quello che deve fare il ministro della Difesa, qualunque sia la coalizione che lo regge”.

“Nessuno può pensare di costruire la sicurezza di un Paese prevedendo scenari bucolici, anche se vorremmo prevederli. La pace è equilibrio tra forze. L’obiettivo è un equilibrio verso il basso, il disarmo tra due parti. Ma quando una parte è armatissima e l’altra no, la pace è difficile da mantenere” ha aggiunto Crosetto: “Tutti i Paesi baltici e la Polonia agiscono come se la guerra fosse alle porte e dovesse cominciare in due o tre anni”.

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