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Der Spiegel: “Email e numeri di telefono di alti funzionari Usa come Mike Waltz e Pete Hegseth sono reperibili online”

NON C'E' SOLO IL "CHAT-GATE" - I giornalisti hanno individuato le informazioni di contatto del capo del Pentagono e del consigliere per la sicurezza nazionale utilizzando servizi commerciali
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Non c’è solo i caso della chat in cui alti funzionari dell’amministrazione Trump hanno condiviso dettagli dei bombardamenti del 15 marzo contro gli Houthi. Dati personali di alcuni dei protagonisti del caso sollevati da The Atlantic, tra cui il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, la direttrice dell’intelligence nazionale Tulsi Gabbard e il segretario alla Difesa Pete Hegseth, sono facilmente reperibili online. A rivelarlo è un’inchiesta di Der Spiegel, secondo cui numeri di cellulare, indirizzi email e persino alcune password sarebbero stati trovati attraverso motori di ricerca commerciali e database di dati hackerati. Molti di questi contatti risultano ancora attivi e associati a profili su WhatsApp, Signal e LinkedIn.

I dati che Spiegel è riuscito a recuperare sono stati trovati in parte in banche dati commerciali e in parte nelle cosiddette “fughe di dati password“. I giornalisti sono riusciti a ottenere il numero di cellulare e l’indirizzo e-mail privato di Hegseth in un modo particolarmente semplice. Hanno utilizzato un fornitore di dati di contatti commerciali utilizzato principalmente dalle aziende per vendite, marketing e reclutamento. Sono stati forniti al provider un collegamento al profilo LinkedIn di Hegseth che ha portato, tra le altre informazioni, ad un indirizzo Gmail e un numero di telefono cellulare. Sulla base di informazioni pubbliche, è stato possibile stabilire che l’indirizzo e-mail era stato utilizzato solo pochi giorni prima. Il numero di cellulare fornito, a sua volta, conduceva a un account WhatsApp che Hegseth, a quanto pare, ha eliminato di recente. Anche il numero di cellulare e l’indirizzo e-mail di Waltz sono stati ottenuti tramite lo stesso provider. L’indirizzo email di Gabbard è presente in più di dieci “fughe di notizie”. Uno di questi, ha spiegato Spiegel, contiene anche un numero di telefono abbreviato che, una volta compilato, porta a un account WhatsApp attivo e a un profilo Signal. In alcuni casi, le email compromesse erano collegate a numerosi account online, tra cui Dropbox e Microsoft Teams, aumentando ulteriormente il rischio di accesso non autorizzato.

La scoperta è particolarmente preoccupante perché potrebbe aver facilitato l’accesso di agenti stranieri a conversazioni riservate. Secondo The Atlantic, Waltz, Gabbard e Hegseth avrebbero discusso in una chat su Signal di un attacco contro la milizia Houthi in Yemen, condividendo informazioni di intelligence e piani operativi. La Casa Bianca ha confermato l’esistenza della chat, ma Trump ha negato che contenesse dati classificati. Tuttavia, l’uso di Signal da parte di funzionari governativi per comunicazioni sensibili già di per sé violerebbe le normative sulla sicurezza nazionale.

Contattato da Der Spiegel, l’esperto di cybersecurity Donald Ortmann ha sottolineato che “esposti i dati dei politici di alto livello, gli hacker possono lanciare attacchi di phishing convincenti e ottenere l’accesso a dispositivi e vari servizi come email, strumenti di chat e PayPal“. Ha inoltre avvertito che “per partecipare a riunioni virtuali possono essere lanciati attacchi deepfake utilizzando immagini e suoni disponibili online”. Gli account compromessi, ha aggiunto, possono anche consentire ai criminali di “installare malware, monitorare le comunicazioni e tentare ricatti politici“.

Per proteggere la privacy degli interessati, Der Spiegel ha scelto di non pubblicare i dettagli trovati e ha informato direttamente i funzionari coinvolti, seppur sottolineando che il Dipartimento della Difesa non ha risposto alle richieste di commento. Un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale ha dichiarato che Waltz aveva modificato i suoi account e password prima di entrare al Congresso nel 2019, ma la rapidità con cui alcuni profili WhatsApp e Signal sono stati disattivati dopo la segnalazione suggerisce che il problema fosse ancora attuale.

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