Un Boeing 777-300 di Air France che sorvola l’Atlantico, diretto verso il sole dei Caraibi. Poi, improvvisamente, l’inversione di rotta: destinazione Parigi, non Pointe-à-Pitre. Il motivo? Non un guasto tecnico, non un’emergenza medica, ma un semplice, comunissimo smartphone smarrito da un passeggero a bordo. E la paura, sempre più concreta nel mondo dell’aviazione, di un incendio incontrollabile causato dalle batterie al litio.
L’incredibile episodio è avvenuto venerdì 21 marzo sul volo AF750 di Air France, partito da Parigi Orly e diretto in Guadalupa con 375 passeggeri a bordo. Dopo circa due ore di volo, proprio mentre l’aereo superava la costa del Portogallo, l’equipaggio ha dovuto affrontare un problema inaspettato: un passeggero aveva perso il suo telefono cellulare e, nonostante le ricerche, non si riusciva a localizzarlo.
Può sembrare un contrattempo banale, ma per le compagnie aeree, un dispositivo elettronico smarrito a bordo rappresenta un rischio significativo per la sicurezza. “Il rischio è già abbastanza elevato se un telefono o un altro dispositivo alimentato da una batteria al litio viene smarrito all’interno di un sedile”, spiegano gli esperti. In quel caso, infatti, la batteria potrebbe danneggiarsi a causa dei meccanismi del sedile, surriscaldarsi e prendere fuoco. Un incendio difficile da spegnere in volo, ma almeno il personale di cabina può monitorare l’area e intervenire rapidamente con estintori specifici.
“Ma se il dispositivo è scomparso”, ci si chiede, “come si può sapere che si stava surriscaldando prima che sia troppo tardi?“. Proprio per non correre rischi, i piloti del volo AF750 hanno preso la decisione drastica: tornare indietro. Dopo una breve fase di attesa sopra l’Atlantico, presumibilmente per un ultimo tentativo di ricerca, l’aereo, un Boeing 777 di 17 anni, ha fatto rotta verso Parigi, atterrando all’aeroporto di Orly poco più di due ore dopo il decollo. Una volta a terra, gli ingegneri hanno potuto perquisire l’aereo con più calma alla ricerca del telefono smarrito. Il volo è stato poi riprogrammato per la serata di venerdì.
L’episodio evidenzia la crescente preoccupazione delle compagnie aeree per i rischi legati alle batterie agli ioni di litio, presenti non solo negli smartphone, ma anche in laptop, tablet e, soprattutto, nei power bank, ormai finiti nella “black list” di molte compagnie che ne hanno limitato o vietato il trasporto nel bagaglio da stiva e imposto regole precise per quello a mano. La ragione è semplice: in caso di surriscaldamento o danneggiamento, queste batterie possono innescare incendi difficili da estinguere con i mezzi tradizionali presenti a bordo.