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Piazza per l’Europa a Bologna, Lepore sotto accusa: “Dica se paga il Comune”. Lui non risponde ma “invita” la destra

L'interrogazione della Lega in Consiglio comunale. Ricciardi (M5s) sull'evento per la pace di Roma: "Esponenti Pd benvenuti"
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Dopo il polverone e gli strascichi giudiziari di Roma, la “piazza per l’Europa” finisce al centro delle polemiche anche a Bologna. Le opposizioni in Consiglio comunale accusano il sindaco Pd Matteo Lepore di non aver ancora chiarito se sarà il municipio, anche in questo caso, a sostenere i costi della “seconda puntata” della manifestazione lanciata da Michele Serra su Repubblica, in programma domenica 6 aprile in piazza Maggiore. Nella Capitale i 350mila euro spesi dal Campidoglio per l’evento del 15 marzo – con una delibera adottata senza voto di giunta né dell’assemblea – hanno portato all’apertura di due fascicoli giudiziari, uno della magistratura contabile e uno della Procura ordinaria (quest’ultimo ancora senza indagati né ipotesi di reato), entrambi nati da esposti da politici di centrodestra. E nel capoluogo emiliano ci si prepara a percorrere la stessa strada: il capogruppo della Lega in Consiglio, Matteo Di Benedetto, ha presentato un’interrogazione a Lepore chiedendo “se intenda utilizzare risorse pubbliche per organizzare manifestazioni politiche di parte”.

Il primo cittadino non ha ancora risposto, ma in compenso giovedì ha lanciato un inedito appello perché alla manifestazione partecipino anche i partiti di governo: “Non sarà una piazza di partito, motivo per cui invitiamo a partecipare anche il centrodestra”, ha detto. “Non siamo contro nessuno“, ha assicurato, neppure dopo l’attacco della premier Giorgia Meloni al Manifesto di Ventotene. Il ramoscello d’ulivo di Lepore, però, non convince le opposizioni in Comune. Di Benedetto lo accusa di essere “scappato dal question time e dal Consiglio comunale senza rispondere”: “La piazza la vuole pagare con i suoi soldi o con quelli dei contribuenti?”. Gelida la consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini: “La piazza è un luogo prezioso, ma credo che dialogo e confronto debbano avvenire nei luoghi che il popolo ci ha consegnato, cioè le istituzioni“, dichiara. Mentre per il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei la manifestazione “è chiaramente di partito, come lo è stata quella a Roma: i cittadini non si prendono in giro e Lepore dovrebbe occuparsi dei problemi della città”.

Intanto il centrosinistra si confronta sull’altra piazza al centro del dibattito, quella contro il riarmo europeo convocata dal Movimento 5 stelle a Roma sabato 5 aprile, il giorno prima dell’appuntamento di Bologna: tra gli ospiti ci sarà lo storico Alessandro Barbero. L’incognita politica è se gli alleati del Pd si faranno vedere alla manifestazione, e soprattutto se lo farà la segretaria Elly Schlein, contraria al piano lanciato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Venerdì in un ‘intervista a Repubblica, alla domanda se si aspetti esponenti dem il vicepresidente del Movimento Riccardo Ricciardi ha minimizzato: “Non so, ma sono benvenuti, posto che il tema non è chi c’è o chi non c’è: a noi interessa che di fronte a questa sensazione di angoscia, imposta anche da narrazioni mediatiche, ci si ritrovi assieme per partecipare”.

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